1. Foja il taglialegna


    Data: 20/10/2021, Categorie: Etero Autore: messerfrank, Fonte: EroticiRacconti

    Era una fredda giornata di dicembre quando Foja spaccata la legna sul retro del suo chalet si dispose di fronte al camino acceso a bere una tazza di tè e fumare la pipa. Foja viveva tutto solo da anni in una casa nel bosco lontano dal villaggio due ore di cammino, riceveva poche visite, qualche cacciatore di passaggio e una donna anziana del villaggio, Elga, la lattaia, che gli portava pane formaggio burro latte e altre provviste, era un uomo taciturno rimasto vedovo una decina di anni prima, non aveva mai preso più moglie, la moglie non gli aveva dato figli e d’altronde gli si era sempre concessa poco, spaventata dalla mole del suo pene, davvero enorme per circonferenza. Non molto alto, robusto, con braccia e gambe possenti da taglialegna, il collo taurino, portava una barba folta e baffi spioventi. Con la tazza di caffè fumante in mano guardò fuori dalla finestra e vide la neve scendere a fiocchi sempre più fitti. Nervosamente si alzò e andò alla porta, scrutò all’orizzonte bianchissimo, non si vedeva nulla, la neve cadeva molto fitta e avrebbe continuato a lungo, attendeva la visita settimanale di Elga con le provviste, era rimasto a corto di molte cose e a volte dopo abbondanti nevicate casa sua rimaneva isolata per giorni. Rientrò scuro in volto e diede un’occhiata alla dispensa: c’era carne essiccata, un sacchetto di fagioli, un po’ di lardo sotto sale e poco altro. Si rimise seduto di fronte al fuoco. Aveva spaccato molta legna la mattina dopo aver visto il cielo ...
    ... coperto, non sarebbe morto di freddo. Passò un’ora, la nevicata continuava fitta, sentì chiamare il suo nome. Si precipitò fuori affondando gli stivali nella neve che già si era accumulata, affondava fino al polpaccio. Scrutò nel bianco assoluto in direzione della voce, vide avanzare una figura piccola e tozza, era Elga, trascinava il suo mulo a fatica. Le andò incontrò e la aiutò a portare il mulo sotto la piccola veranda.
    
    Elga aveva portato provviste in abbondanza per almeno due settimane: latte, burro, pane, farina, salsicce e altre leccornie. La fece entrare per riscaldarsi prima di ripartire.
    
    Elga era tutta intabarrata in una pelliccia, indossava un colbacco, si capiva che era lei dalle gote rosse e gli occhi grandi e azzurri, le uscivano delle ciocche bianche da sotto il colbacco.
    
    Le disse di spogliarsi, dentro crepitava un bel fuoco, Foja preparò un tè caldo mentre la lattaia denudava il suo corpo. Era bianco come il latte che vendeva e generoso. L’uomo tentò di resistere alla tentazione di guardare ma era troppo tempo che non vedeva una donna e così mentre versava il tè gettò uno sguardo. La donna era seduta mentre si sfilava dalle cosce ricche e polpose il vestito, le grosse mammelle erano schiacciate ma da come si curvavano ai lati del corpo si capiva che erano davvero enormi. Finì di sfilare la gonna e restò nuda, si rialzò e pronta portò le mani sui seni per coprirsi mentre chiudeva le grosse cosce per impedire che Foja vedesse la sua fica polposa protetta da ...
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