Terapia di coppia - Racconti Erotici

Terapia di coppia

Davanti alla porta lei esitò un attimo, due o tre secondi, poi, prima che il marito potesse dire qualcosa, prese coraggio e bussò. La voce dall’interno li invitò ad entrare.

La stanza era elegante e profumata, dominata da un grande letto ricoperto di seta nera. Sulla destra la parete era quasi completamente riempita da uno specchio con la cornice dorata. Anche sopra al letto c’era uno specchio. Sulla sinistra invece, in piedi, c’era lui, il terapeuta con cui avevano preso appuntamento.

Guardandolo lei avvertì la sensazione dell’adrenalina che si liberava nel sangue. Ormai sapeva riconoscere l’arrivo di quella sostanza, che accompagnava sempre le situazioni di paura ed eccitazione più forti. Era un uomo dal fisico snello, sui quarantacinque anni. La testa rasata, su cui poggiavano degli occhiali da vista, poi una barba corta e curata ed un sorriso accogliente, rassicurante. Indossava camicia e giacca, senza cravatta, ed in mano aveva una cartellina scura.

- Buongiorno. Prego accomodatevi.

Il terapeuta indicò un piccolo divano alla sua destra, contro la parete difronte al letto. Strinse la mano ai due e li fece sedere; poi versò due calici di bollicine e li porse alla coppia. Ne versò un terzo e, sollevandolo, disse:

- Salute! In vino veritas e, qui, come sapete, dobbiamo dirci solo la verità.

- Salute!

Risposero marito e moglie. Poi tutti assaggiarono il vino, fresco e saporito; quindi anche il terapeuta si sedette, su una poltrona a un paio di metri di ...

... distanza dal divanetto. Anche la coppia era piuttosto elegante. Il terapeuta notò soprattutto lei e, in particolare, apprezzò i tacchi lunghi e sottili ed il ricamo delle autoreggenti, che comparve quando lei accavallò le gambe. Quel dettaglio gli fece comprendere che la coppia che gli stava davanti aveva capito perfettamente come si sarebbe svolta la seduta.

- Ditemi tutto, con la massima libertà, io sono qui per ascoltarvi.

I due si guardarono. Il marito fece un leggero sorriso ed annuì con la testa. Lei, visibilmente agitata, respirò profondamente per cercare di calmarsi un po’. Bevve un altro sorso di vino, poi prese coraggio e cominciò a parlare.

- Posso dire di essere stata io ad aver voluto questo appuntamento e lui mi ha assecondata. Vede dottore, io, da qualche mese, ho questo… desiderio… questa fantasia… direi forse un tormento. Non so neanche come chiamarlo. Insomma dottore…

- La prego, continui. Senza imbarazzo, non c’è motivo.

- Vede io… io continuo a pensare di fare sesso con due uomini, ecco, l’ho detto.

- Brava, lo ha detto! Questo è il primo passo: riuscire a verbalizzare le proprie pulsioni. Ora prosegua, si senta libera di dire tutto ciò che le passa per la mente: mi dia qualche dettaglio in più.

- Non saprei cosa aggiungere. Mi vedo a letto con lui, mio marito e insieme a noi c’è un altro uomo e facciamo sesso tutti e tre, insieme. Penso a questo in maniera quasi ossessiva e la cosa, allo stesso tempo, mi spaventa e mi eccita tantissimo. ...