1. Una mano in aiuto – prima parte


    Data: 18/10/2021, Categorie: Etero Incesti Sensazioni Autore: enea, Fonte: RaccontiMilu

    ... implorante.
    
    Lei sorrise e, avvicinatasi, aveva preso una spugnetta umida dal lavandino. Infine, in silenzio, aveva iniziato a lavarmi con delicatezza il viso. Era la prima volta che guardavo il suo viso da vicino. Era davvero bella.
    
    Lea poi era passata dietro per lavarmi spalle e schiena. Tornata di fronte a me per dedicarsi al mio petto, avevo notato che qualcosa nella sua espressione era cambiata: leggevo nei suoi occhi una sorta di imbarazzo.
    
    Nel silenzio della stanza, rotto dal rumore delle gocce del rubinetto che finivano nel lavandino, il suono del respiro di Lea si era fatto affannato. Lea faceva fatica a nascondere il tremore delle sue mani che adesso si erano fatte incerte.
    
    Quel suo stato aveva fatto scattare in me come una scintilla, scatenando un fiume di pensieri nella mia mente: Lea era una donna e come tale aveva le sue esigenze fisiche, da tempo trascurate da mio padre, eterno assente di questa storia. Il rossore sulle sue gote, quello sguardo imbarazzato di fronte al mio fisico erano un chiaro segno dell’astinenza a cui Lea era stata sottoposta. Provavo un improvviso interesse per Lea, vederla con gli occhi di un uomo mi aveva fatto uno strano effetto.
    
    Facendo finta di prendere un respiro profondo avvicinai il viso al suo per sentire il suo profumo.
    
    La mia mente nel frattempo aveva cominciato a fare pensieri sempre più spinti. L’immagine di Lea, femmina perversa, nuda, calda, vogliosa di un maschio che la prendesse e la possedesse con ...
    ... passione fece precipitare gli eventi.
    
    “Carlo!”
    
    La sua voce interruppe i miei pensieri
    
    “…Carlo…” – continuò balbettando – “…ma…ma che…?”
    
    Il suo sguardo imbarazzato indicava il mio cazzo in evidente erezione.
    
    Provai a balbettare qualcosa. Ero così eccitato e al tempo stesso confuso da non riuscire ad articolare un suono.
    
    Anche Lea nel frattempo, ipnotizzata da quella vista, aveva perso la lucidità e aveva iniziato a farfugliare frasi che la confusione che avevo in testa mi impedì di capire.
    
    “…tuo padre non dovrà mai sapere di questa cosa…” – erano state le uniche parole comprensibili che avevo udito prima che una ondata sensazioni e pensieri seminassero il caos nella mia mente.
    
    Dopo aver fatto scivolare la sua mano sul mio addome e poi sul pube, Lea aveva afferrato delicatamente il cazzo. Nel fare questo si era spostata accanto a me per muovere meglio la sua mano. Aveva iniziato a guardare un punto fisso nella stanza, per evitare il mio sguardo e la mia erezione. Con il viso avvampato per l’imbarazzo e con lo sguardo nel vuoto Lea aveva iniziato a farmi una meravigliosa sega.
    
    Tornai a immaginarla a gambe aperte mentre il mio cazzo duro si faceva strada nella sua carne. Provai a immaginare il suono dei suoi gemiti di piacere. Quei pensieri insani, il suo tocco delicato, la mia astinenza…fu davvero troppo per me!
    
    Ricordo l’orgasmo, la vista che mi si annebbiava e infine le gambe che cedevano sotto al mio peso mentre perdevo conoscenza.
    
    Poi il buio.
    
    Al ...