1. Orgasmo


    Data: 16/10/2021, Categorie: Etero Autore: Yuko, Fonte: EroticiRacconti

    Il giovane che si trova ora tra le mie cosce è proprio bravo.
    
    Ha una lingua che sembra un pennello, e mi sta dando una mano dietro l'altra con maestria sopraffina.
    
    Dev'essere un cultore del clitoride, uno che ha proprio il piacere di fare le cose bene.
    
    Con le mani mi tiene le cosce belle aperte, come un pollo alla diavola sulla sua griglia.
    
    Incredibile come le cosce di una donna si riescano ad aprire, proprio come un libro. Con un po' di allenamento si riescono anche a raggiungere e superare i fatidici 180° ed arrivare a mettersi in una posizione, come dire... protrudente. Una postura in cui la passera viene esplosa in fuori ed è facile preda di chi ne voglia fruire.
    
    Ma io non ne sono capace.
    
    Sarà pure la struttura delle anche e del bacino, evolute per adeguarsi al parto.
    
    Sta di fatto che quando mi pigiano le ginocchia allargandomi le cosce, mi sento sussultare.
    
    Come se il clitoride sporgesse in fuori. La vulva si espone e la bocca che se ne nutre ha buon gioco, è facilitata nel suo nobile lavoro.
    
    Ogni tanto mi sento accarezzare le superfici interne delle cosce. Il ragazzo ci sa fare, vuole lasciare un'ottima impressione. Lavora quasi come una donna.
    
    Il mio respiro è regolare, lunghi sospiri che talvolta lasciano spazio ad un gemito di piacere.
    
    La sveglia stamattina non è stata troppo brusca. Le 6.30 mi sono sembrate un buon compromesso.
    
    Un'escursione scialpinistica in dolomiti il 16 aprile è un po' una contraddizione in termini.
    
    Ma ...
    ... quest'anno è eccezionale sotto molti punti di vista e allora nel giorno di riposo, sono di nuovo qui, con gli sci, le pelli di foca e tutto l'armamentario.
    
    Non potendomi muovere fuori provincia, la metà prescelta è la Marmolada.
    
    Esposta a nord, la cima da raggiungere supera i 3200 metri; 1200 di dislivello e partenza già in alto, dalla diga del Fedaia a 2000 metri.
    
    Il meteo dà bello fino alle due, e comunque, in aprile, dopo le 12, anche in alto e sul versante nord, la neve rischia di diventare una marmellata impossibile da sciare. Ovviamente se non crolla tutto il pendio seppellendoti sotto una gigantesca slavina.
    
    Ma ora siamo 8 gradi sotto zero e la neve è solo di due giorni. Almeno 50 cm di fresca, e questa occasione non me la devo lasciar sfuggire.
    
    L'allenamento non è male, ma nelle ultime tre settimane, tra area rossa in lock down e brutto tempo sono stata ferma e forse ho perso qualcosa.
    
    È il primo “3000” della stagione. Spero di non scoppiare.
    
    La salita è faticosa, ma si procede bene.
    
    Uno spettacolo.
    
    Una distesa di neve immacolata, luminosa, incandescente, punteggiata di rari alpinisti che sulla superficie abbagliante, per contrasto, appaiono come figure nere. In lontananza i colori sono inghiottiti dal bagliore ed è tutto in bianco e nero, sulla superficie del ghiacciaio.
    
    Mentre arranco i cristalli brillano intorno a me, come un firmamento celeste precipitato fra le distese di neve. Centinaia di riflessi ammiccano al mio lento e rispettoso ...
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