1. Il nuovo ordine mondiale. Cap 3


    Data: 16/10/2021, Categorie: Erotici Racconti Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Autore: perego65, Fonte: RaccontiMilu

    ... dovrei, all’uscita mi trovo sola con il dottor Ricci uno degli organizzatori del festival e presidente della giuria. Mi porta a casa sua dicendo che mi deve spiegare i vantaggi che potrò ottenere dal titolo conquistato, che ho bisogno dei suoi suggerimenti. Appena a casa tira fuori la cocaina. So che è vietatissima. Una cosa per cui si può perdere la libertà ma lui è convincente e io euforica e ubriaca. Mi lascio andare. Questa sera voglio provare tutto. Dopo il primo tiro mi sento leggera, se possibile ancora più euforica, mi sdraio sul divano, chiudo gli occhi, la testa gira ma è una bella sensazione. Quando li riapro il dottor Ricci è davanti a me, nudo e arrapato, sento le sue mani sul mio corpo, mi strizza una tetta, palpeggia il culo, prova a sfilarmi gli slip. Dice che il merito della mia vittoria è anche il suo e quindi lui ora vuole la ricompensa. lo guardo e mi fa schifo. Non voglio fare sesso in questo modo. Non con lui. La mia prima volta merito qualcosa di diverso e di migliore. L’effetto dell’alcol e della droga spariscono in un’attimo. Mi alzo. Sono più alta e più forte di lui. Gli do una spinta e lui cade a terra come se fosse un manichino. Ridicolo con quel suo cazzo duro e piccolo. Gli dico che è un essere schifoso. Mi giro e me ne vado. Quando arrivo sulla porta mi raggiunge la sua minaccia. Piccola puttana irriconoscente, fra poco te ne pentirai. Un brivido mi attraversa la schiena. Faccio finta di non aver sentito. Dopo pochi minuti che cammino verso il ...
    ... mio albergo una macchiana della polizia si ferma davanti a me. Escono due poliziotti, un uomo e una donna, mi vengono incontro con un sorriso del cazzo. “Ragazzina mi sembri un po’ fatta. Vieni con noi. Se ho ragione sono cazzi tuoi e io non mi sbaglio quasi mai”. Ero caduta in una trappola come una cretina. Il dott Ricci, quel pezzo di merda, mi aveva denunciato alla polizia. È la sua punizione per il mio atto di ribellione. Le ore successive furono le più brutte della mia vita, peggiori dei mesi che avrei poi trascorso nel centro di formazioni per schiavi. Venni trattata senza riguardo. Lasciata per ore nuda faccia al muro con le mani sulla testa in attesa del risultato delle analisi del sangue. Provai a dire alla donna che era stata la prima e unica volta. Che gli potevo fare il nome di chi mi aveva dato la droga. La implorai di lasciarmi andare. Sperai in una sorta di solidarietà femminile. In risposta mi arrivarono due schiaffi sul viso. Nessuno prima mi aveva mai trattato così. “Tu da ora parli solo se ti facciamo una domanda”. Le lessi negli occhi che era invidiosa della mia bellezza e che provava piacere a distruggermi. Mi rimisi nella posizione che mi avevano ordinato. A ogni minimo movimento una frustata sulle gambe o sulla schiena mi ricordava che dovevo rimanere immobili. La cosa peggiore fu però trattenere la pipì. Tutto il vino bevuto mi stava facendo scoppiare la vescica. L’umiliazione sarebbe peró stata peggio del dolore. Piansi come non avevo mai fatto prima. ...