1. Emblema d’euforia


    Data: 16/10/2021, Categorie: Erotici Racconti Racconti Erotici, Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    È tutto il giorno che rifletto ripensandoci con accuratezza e con la smania addosso, perché la notte scorsa non è stata sufficiente né propizia, per rischiararmi definitivamente le idee e per rasserenarmi per sempre i lascivi concetti che inseguo e che rincorro da tempo. Bramo d’adocchiarti per bene, là dentro quella camicia che indossi, per poter scrutare e scandagliare con coscienziosità e con scrupolosità tutto quel ben di Dio, che occulti dietro quell’ombroso tessuto che tanto sragionare mi fa. Ci risiamo, pure quest’oggi ci ritroviamo da soli, perché aspetto che tutti quanti s’allontanino per svolgere le consuete mansioni, ma per me è unicamente un lontano e doloroso miraggio, direi che è una prospettiva seducente alquanto penosa che inseguo a questo punto da troppo tempo in modo infruttuoso, anche se mi rimbombano di frequente nella mente ravvivandomi lo spirito e l’intelletto, le sagge e sapienti parole che mio nonno di tanto in tanto mi ripeteva:
    
    “Caro mio, porta pazienza. Credi in ciò che sei, ma in special modo credie immaginain ciò che sarai. Hai capito Isidoro? Non dimenticarteloin nessun caso” – mi esponeva l’adorato nonno,manifestandomi econfortandomi, cercandoin tutti i modidi non scoraggiarmi, allorquando gli esponevo evidenziandogli le mie vicende amorose,sistematicamenteogni qualvolta che mi piacevaqualcosa d’esplicitooquandopuntavo una ragazza.
    
    Io sovente mi demoralizzavo,spessom’intristivo ripetutamente, lui al contrario con la sua pazienza, con ...
    ... la sua bontàe con la sua immensa sopportazionemi rincuorava, tentava di rinfrancarmi, quando non riuscivo subito ad accaparrarmi e a conquistare all’istante quello a cui tenevo, in maniera tempestiva e senz’interposizioni in tutti gli ambiti e nei vari settori della mia esistenza. Mio nonno mi rievocava costantemente, che non esiste una via facile, immediata e scorrevole come talvolta vorremmo a nostro piacimento, perché in certe circostanze bisogna saper desiderare, avere l’abilità d’attendere, essere padroni, avere la cognizione di pazientare, sperare e avere la dimestichezza di tollerare, perché non sempre si ottiene né si riscuote né si raggiunge con successo quello che ci prefiggiamo o quello che ci ripromettiamo, perché sovente bisogna accontentarsi e pretendere poco, perché ogni tanto lui esordiva con il fedele e osservante aforisma peraltro sempre di moda e a effetto, pertinente, preciso e attuale ancora oggi:
    
    “Caro Isidoro, sappi che chi molto vuole alla fine nulla stringe” – era la sua battuta arguta, il suo indiscusso e incontestato motto, perché a ben vedere aveva pienamente ragione.
    
    Adesso sono qua disteso sull’ottomana che rimuginoelucubrando senz’interruzione quanto splendido sarebbe poter adocchiare senza nulla addosso, la sagoma della deliziosa Aurelia nel chiaroscuro d’una stanza, adesso che là di fuori inizia a fareabbondantementecaldo.Io m’accontenterei persino di vederla con una canottiera che lasci intravederne le forme, con una gonna leggera e ...
«1234»