1. Nel cesso di un autogrill


    Data: 13/10/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Key7, Fonte: EroticiRacconti

    ... modo se invece di una patata mi stuzzica uno zucchino lo prendo...”.
    
    “A lo prendi?” ride lui.
    
    Io mi afferro saldamente il cazzo con una mano e mi volto verso di lui “prendo e poi rendo con gli interessi, mi pare ovvio”.
    
    Lui annuisce “meno male, con un toblerone così saperti passivo mi sarebbe dispiaciuto” e intanto, reagendo al mio invito molla il suo attrezzo e mette una mano sul mio.
    
    “E tu?” domando.
    
    “O si anche io, un po’ prendo un po’ do.... Maschietti e femminucce senza distinzione”.
    
    “Ottimo” annuisco mentre ha già iniziato a muovere la mano.
    
    “Certo che da duro deve essere uno spettacolo. Non credo di aver mai provato un calibro così... ho un cugino ben dotato, Claudio, che mi ha fatto provare il suo ma rispetto a questo...wow!”.
    
    “Sentì, io di solito al mattino appena sveglio mi faccio la mia bella chiavata ma dovendo arrivare a Pisa per pranzo sono dovuto partire presto e... insomma non sparo da ieri sera”.
    
    “A sei bello pieno” sorride lui che ora mi sega a tutta forza. Con gli occhi fissa una delle toilette chiuse e mi fa l’occhietto, subito capisco a cosa allude.
    
    Detto fatto, coi nostri piselloni in bella vista entriamo. Lui si siede sulla tazza, cala completamente i pantaloni fino alle caviglie e mi mostra per bene le gambe avvolte in quel collant color daino che lo fanno davvero sembrare una troietta.
    
    Io, a mia volta, mi apro i jeans, li calo ben bene e mi ergo dritto davanti a lui.
    
    “Anche tu senza mutande?” mi chiede.
    
    “Le ...
    ... odio, le vieterei a tutti, maschi e femmine. È così bello avere il pisello che pulsa e balla sotto pronto a schizzare fuori o sapere che sotto a una gonna c’è una bella patata pelosa che prende aria. Poi sai, è anche un fatto di praticità. Diciamo che le mutande mi stringono”.
    
    “È si -ride lui -per questo coso ci vuole minimo uno zaino. Io comunque mi chiamo Andrea”.
    
    “Tanto piacere Andrea, io sono George”.
    
    “Il piacere è tutto mio” sorride Andrea e deciso allunga il viso verso di me e si infila una bella porzione del mio cazzo dritta in bocca.
    
    Sento la sua lingua calda avvolgermi la mazza, la sua saliva sulla cappella, la punta della sua lingua sul prepuzio senza contare con quanta passione la sua mano mi accarezzi le palle pelose raddoppiando il piacere. Non c’è dubbio, ci sa fare, si vede che ha tirato un sacco di pompe.
    
    Con la mano libera afferra a sua volta il suo attrezzo irrigidito per l’eccitazione e inizia a segarselo alla stessa velocità con cui succhia.
    
    La porta è sbarrata e la tengo ferma col mio peso, fuori sentiamo un andirivieni di maschietti che fanno la loro bella pisciata ma noi protetti da questi pochi centimetri di legno continuiamo come nulla fosse.
    
    Certo non possiamo parlare e ci limitiamo a dei sommessi sospiri anche se, ogni tanto, gli accarezzo i lunghi capelli biondi per fargli sentire quanto gradisco.
    
    Inizio a muovermi, avanti e indietro, Andrea mi lascia fare. Cerca di respirare col naso, tiene la bocca larga e mi aiuta a muoverlo. ...