1. Storie di Rosa Maria – parte quarta: primi anni, l’adolescenza e lo zio porco


    Data: 13/10/2021, Categorie: Incesti Autore: marcello62, Fonte: EroticiRacconti

    ... trovo un lavoretto più tranquillo, che dici, voglio essere solo tua……
    
    Andrea: non lo so, poi vediamo, ma non pensare di tirarti indietro con i miei amici, non deludermi! Inoltre prima devo chiederti una cosa. Il mio amico nonché tuo attuale compagno, anche se per poco ancora, sostiene che tu non hai detto tutta la verità sul tuo passato e secondo me ha ragione; c’è un lato scuro del tuo passato di cui sei gelosa, forse durante la tua adolescenza ed io non posso iniziare una relazione senza sapere tutto di te.
    
    Rosa Maria: lascia perdere, a volte è meglio non sapere, potresti restare deluso.
    
    Andrea: sei solo una brutta testa di cazzo! comunque come vuoi, allora io vado, non mi cercare più, tra noi è finita ed inoltre dirò tutto al mio amico, così ti rovino la vita. Cameriera di merda!
    
    Rosa Maria: ma perché mi offendi, non pensi che potrebbe essere difficile per me raccontare? Non te ne andare, ti prego, aspetta, se vuoi mi metto in ginocchio a chiedertelo……
    
    Andrea: hai cinque secondi, o parli o è finita per sempre!
    
    Rosa Maria: ok, ok, ti dirò tutto, ma poi tu mi giudicherai….
    
    Andrea: ma che devo giudicare, ognuno è quello che è… Dai racconta tutto, non farmi perdere ancora tempo…
    
    Rosa Maria: tutto iniziò all’inizio di giugno di molti anni fa; avevo compiuto da qualche giorno quattordici anni ed avevo lasciato definitivamente la scuola dopo avere ripetuto la seconda media ben due volte. Avevo trovato un lavoro in una piccola fabbrica di pennelli. Allora ...
    ... ero molto carina e sembravo più grande dell’età che avevo. Ero già perfettamente formata con un corpo da donna, una quarta di seno, capelli biondi lunghi e ondulati, mi truccavo già come una donna adulta ed in paese tutti mi guardavano quelle poche volte che mettevo il naso fuori. Da un po’ di tempo il sabato andavo in campagna ad aiutare un mio zio ed i miei cugini a badare alle pecore e all’orto. Un sabato dopo aver lavorato nell’orto ci fermammo per la solita pausa pranzo; i miei cugini quella volta non restarono con noi perché mio zio li mandò in paese per le consegne. Ci sedemmo sul muretto vicino al rudere dentro il suo podere, come facevamo sempre per pranzo. Mio zio era il marito della sorella di mia madre, un uomo di circa sessant’anni, alto e grosso, con un enorme paio di baffi neri; era un tipo rozzo, ma gentile e dava una mano economicamente alla mia famiglia in quel periodo con la scusa che io gli davo una mano il fine settimana.
    
    Zio: siediti che mangiamo; oggi c’è pane e formaggio ed anche olive nere.
    
    Mangiammo come sempre serenamente, mangiammo e bevemmo! E si perché mio zio mi trattava come una persona adulta; da lui avevo imparato a bere vino ed anche a fumare. Mi offriva sempre una sigaretta dopo colazione ed una dopo pranzo. Lì avevo preso il vizio del fumo, vizio che mi costringeva a rubare pure le sigarette a mio padre ed a fumarle di nascosto a casa. Quel giorno però accadde un fatto che avrebbe poi condizionato tutto il resto della giornata. Mentre ...
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