1. Alpeggio Cap.: VIII


    Data: 12/10/2021, Categorie: Incesti Autore: bepi0449, Fonte: EroticiRacconti

    Incesto e mistero
    
    Un refolo di vento increspava appena la superficie dei prati, formando piccole, verdi onde che si frangevano sui muri a secco del sentiero sterrato, trasportanti con loro scie luminose, riflessi di un cielo colmo di sfavillii. Dalle coppie avvinte erompeva un profumo di miele, di arnie dischiuse e di rosa canina. Erano abbracciati e stretti uno con il bacino sull’addome dell’altro; rivestiti e riparati da brulicami d’ali che arieggiavano scaldandoli, mentre dalle loro labbra pendevano tracce di creme giallino-fluorescenti indicanti che erano stati nutriti con alimenti segreti, … misteriosi. La notte li cullava con la musica delle pulsazioni degli insetti e quella dell’acqua del ruscello che sgorgava poco distante e questa, che si apriva la via, scavalcando massi e pietre con baldanza gioiosa, dissetava esseri, nel suo percorso verso valle, da tanti non visti.
    
    - “Dalia, … Gigi, … Tonio, … siamo tutti affascinati, attratti da questi corpi rilassati, sereni, … stupendi. Noto che si sono ripresi, … che si stanno risvegliando, … e da quello che vediamo, … beh, non serve aggiungere altre parole. Le energie che abbiamo loro trasfuso hanno funzionato. Ora dobbiamo destarli, scuoterli dal torpore, dal sopore in cui sono incorsi per le attività a cui hanno partecipato. Penso che un vento un po’ più intenso e fresco, abbinato ad un leggero nevischio gli scopra dalle coperte alate in cui sono avvolti e con quella pioggerellina ghiacciata …”
    
    “Ohh, non avete ...
    ... freddo voi? Qui nevica e … io ho freddo. Marghy, amore mio …”
    
    “Sì, mamma … stavo bene tra le tue braccia, ma ora … Ops! Guarda quelli come … sembrano degli arieti da sfondamento, … da irruzione, demolizione …”
    
    “Sì, ma tra poco con questo vento e neve gli vedrai calare le braghe.”
    
    Per il freddo, avvoltisi nei propri indumenti e avvicinatisi l’uno all’altro per proteggersi e scaldarsi a vicenda, come sospinti da una forza inspiegabile e oscura, seguirono l’onda luminescente, oscillante, tremolante che gli precedeva. C’era chi, avendo un passo diverso, sopravanzava e chi, di conseguenza, rimaneva più attardato per trovarsi poi accostato a un nuovo partner. Ad un certo punto uno strano turbinio gli prese, sollevandoli per trasportarli scaraventandoli più avanti. Strillavano le loro paure; invocavano, … imploravano, … pregavano il Signore della Montagna di …; ma quello si divertiva tramite i suoi angioletti, le sue lucciole a infondere in loro stimoli, … necessità, … bisogni. … e quelli si prendevano in volo o si scontravano e allora si pigliavano, si afferravano tenendosi stretti per far resistenza a quella forza.
    
    “Signor Ennio mi tenga, … ohh … perché questa burrasca … dove ci farà precipitare, ruzzolare, scendere … e signor Ennio … non so se … ma mi sarebbe piaciuto ricevere il suo seme; ora questo vento feroce, violento … chissà dove ci farà cadere e … se rimarremo vivi.”
    
    “Beh, allora prendiamoci quei pochi attimi che ci restano, … viviamoli avvinghiati, stretti, ...
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