1. In treno


    Data: 12/10/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Chris Femboy, Fonte: EroticiRacconti

    ... giro, tutto era silenzio, non un'anima nei paraggi. Faceva un certo effetto essere li a quell'ora nel cuore della notte, non che avessi paura, ma sentivo una sensazione strana, che si avverò subito dopo, quando vidi sbucare dalla scalinata del mio binario, dei ragazzoni neri che ridevano e scherzavano nella loro lingua, vociando e rompendo il silenzio circostante la stazione. Dovevano essere africani o senegalesi, erano tutti alti magri e neri come la notte. Vestivano con dei pantaloni da Rapper larghi e magliettine scolorite, qualcuno portava dei berrettini con visiera in testa al rovescio. Notandomi, mi lanciarono subito un'occhiata, ma voltai lo sguardo e la testa altrove.
    
    Attendevo il treno con molta impazienza, e mi domandai come mai ogni volta che prendevo un Treno, mi trovassi con certi personaggi attorno, mi era già successo nel viaggio in veneto quando ero andata a trovare Mamma. La cosa sembrava ripetersi,forse ero una calamita per certi maschi, o forse erano solo coincidenze. Sta di fatto che quei tizi troppo allegrotti, sembravano mezzi ubriachi o fatti di erba, mi rendevano assai nervosa. Cercai di non farci caso, e li lasciai alle loro cretinate, continuavano a ridere e parlottare. Mi alzai e iniziai a camminare nervosamente avanti e indietro sul binario evitando di passare dov'erano, ma anche cosi' non sono riuscita ad evitare che mi fissassero, e facessero dei commenti sussurrandosi chissà cosa tra loro. Forse mi credevano una Trans che batteva a quell'ora ...
    ... e conciata a quel modo, non potevo certo per passare in altri modi. Li tenevo d'occhio distrattamente senza farmi accorgere, finalmente il Treno arrivò transitando sulla banchina e fermandosi proprio difronte a me. Attesi l'apertura delle porte e salii, notando con piacere che all'interno non vi era molta gente per mia fortuna, ne che saliva ne che scendeva. Notai però che i guastafeste neri salirono un vagone dopo il mio, e sperai non mi venissero a rompere le scatole. Presi posto in una poltroncina accanto la finestra, ho sempre detestato i treni con gli scompartimenti aperti, prefendo di gran lunga, quelli vecchia maniera. Dopo qualche minuto di attesa, che mi sembravano infiniti, le porte si chiusero, e lentamente il treno si avviò. Mi rilassai, accavallai le gambe guardando fuori dal finestrone la notte buia che avvolgeva tutto. Mi chiesi se avrei combinato qualcosa o se quel viaggio mi avrebbe poi portato solo un giretto a vuoto nel Varesotto. Nl mentre pensavo alle mie cose, non notai l'arrivo da un'altro vagone di un'uomo di mezza eta'. Mi destai dai miei pensieri, tornando con la testa alla realtà, lo vidi venire sorridendo verso di me, fermarsi e chiedermi se mi seccava il fatto che si sedesse difronte a me, aveva tutto lo scomparto libero e vuoto, chissà perchè era venuto proprio a sedersi difronte a me. Gli Ricambiai il sorriso, e gli dissi di accomodarsi pure. Lo guardai bene, era un bell'uomo, capelli brizzolati, maglietta rossa senza maniche, pantaloni scuri, ...
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