La sexy poliziotta - Racconti Erotici

La sexy poliziotta

Sto dormendo, nudo, come sempre. Non so che ore siano quando sento bussare, con molta decisione, alla porta della mia stanza.

“Apri! Sappiamo che sei lì dentro!”.

Mi alzo, guardo dalla finestra e capisco di non poter sfuggire, quindi non ho scelta. Mi copro con un asciugamano che trovo sul bordo del letto e apro la porta. Un uomo e una donna sono dall’altra parte. Non faccio tempo a pensare che lei è piuttosto sexy, che lui dà una spallata alla porta ed entrano.

“Metti la faccia contro il muro. Sei in arresto!”.

Dice lei mostrandomi il tesserino. Io mi giro e subito mi ammanetta i polsi, bloccandomi le braccia dietro la schiena. Penso che due poliziotti sono comunque meglio di due uomini del boss: quelli mi avrebbero sparato direttamente un colpo in testa e fine della storia.

Provo a dire qualcosa, che deve essere un errore, le solite cazzate insomma. Lui mi afferra un braccio e, mentre provo a divincolarmi, l’asciugamano mi cade e resto completamente nudo e ammanettato.

“Fatemi almeno vestire!”.

“E perché? – risponde lei e poi, rivolgendosi al suo compagno, aggiunge – Dai, divertiamoci un po’!”.

Lui mi spinge, facendomi cadere a pancia in sotto sul letto e subito mi blocca le spalle. Bastardo! Lei mi allarga le gambe e poi ci si inginocchia sopra, bloccandole. Poi mi dà una fortissima sculacciata sulla chiappa destra.

Io grido per il dolore e per la sorpresa, ma lui mi dice di stare zitto, altrimenti mi massacra sul serio.

“OK, sto zitto, ma ...

... non facciamo scherzi. Sarò anche in arresto, ma non potete mica fare tutto quello che volete…”.

Provo a rispondere, ma lei subito mi spiega la situazione.

“Vedi tesoro, noi vogliamo solo prepararti a quello che ti succederà in carcere. Questo bel culetto li farà impazzire tutti là dentro. Vedrai come ti diverti!”.

E mentre lo dice mi strizza le chiappe con tanta forza che penso me le voglia staccare. Poi ancora una forte sculacciata sulla destra. Mi trattengo dal gridare, perché la minaccia di massacrarmi del collega non mi sembra detta tanto per dire. Poi arriva un’altra sculacciata, un po’ meno violenta, a sinistra.

“Ma che bel culo sodo ha questo ragazzo! - dice ancora lei - Sarai davvero la star della prigione”.

Poi sento le sue dita che mi allargano le natiche, un attimo di pressione sul buchino e qualcosa, credo un dito, che improvvisamente entra!

“Ti piace? - continua ancora la poliziotta – Beh, abituati, perché ti capiterà parecchie volte al giorno e con cosi ben più grandi del mio dito!”.

Effettivamente questo massaggio prostatico non mi dispiace, forse un po’ più di lubrificazione avrebbe aiutato, ma cosa sto dicendo? Non voglio finire in prigione, ma come esco da questa situazione?

“Ragazzi, questo è l’arresto più strano che si sia mai visto! – provo a dire mentre lei continua a penetrarmi – Ma cosa volete da me?”.

“Vogliamo che ci dici tutto quello che sai, coglione!”.

Adesso è lui che ha parlato ed effettivamente dovevo aspettarmelo. ...