1. Stupro


    Data: 12/10/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Ade-69, Fonte: Annunci69

    ... i sensi comincia ad agitarsi con forza per lo stato di costrizione in cui si trova.
    
    Seduto nel buio alle sue spalle, continuo ad osservarlo mentre si contorce cercando dì liberarsi senza poter urlare. E’ arrivato il momento di espellere la rabbia che mi sta esplodendo dentro, più lo guardo e più mi passano in mente tutti quei racconti di violenza che tanto lo compiacevano, divertivano ed eccitavano. E più ci penso e più la mia rabbia sale.
    
    Si, è arrivato il momento di farlo godere delle sue stesse fantasie, ma questa volta sarebbe stato lui in prima persona il protagonista. Mi alzo dalla catasta di legna, vedo delle cesoie che il nonno usava per potare le piante, le prendo e mi avvicino a lentamente a Samuele, con una mano gli afferro una caviglia mentre con l’altra afferro bene le cesoie e comincio a tagliargli i pantaloni, lo sento agitarsi ancora di più, dimenarsi con forza, ma è tutto inutile, non può scappare.
    
    Con calma proseguo nel tagliare ogni singolo indumento che indossa, alla fine è nudo, ai piedi le scarpe e i calzini e ai lati i brandelli dei vestiti che poco prima lo rivestivano. Mi fermo ad osservarlo, così nudo ed esposto non farebbe più paura a nessuna delle donne che ha stuprato, piange come un bambino, si dimena contorcendo mani e gambe, inarca la schiena in un inutile tentativo di liberarsi.
    
    Appoggiata ad una parete vedo una pala, la prendo e in modo meccanico, come se in me ormai non ci fosse più nulla di umano, affondo la punta in un ...
    ... barattolo di grasso per motori che sta lì su un ceppo di legno. Distribuisco il grasso su una buona parte del manico della pala, mi avvicino dietro Samuele, gli spalmo il grasso che mi è rimasto sulla mano, tra le natiche e su di esse.
    
    Afferro con entrambe le mani la pala e l’appoggio a quel culo sporco di grasso che si inarca e si contorce a destra e sinistra, punto il manico e con forza lo spingo dentro il suo ano, noncurante della resistenza che incontra nell’entrare ne’ delle sue urla soffocate dalla straccio. Spingo il manico molto in profondità, più di quanto credo sia umanamente possibile sopportare, lo agito e lo giro dentro, ed alla fine glielo lascio lì. Samuele sviene dal dolore.
    
    Mi fermo ad osservarlo, immobile, il corpo coperto di sudore e grasso con la bava che cola dai lati dalla bocca e che si è fatta strada anche attraverso lo straccio, la pala ficcata nel culo. Il tempo passa e non posso aspettare che si risvegli da solo. Prendo un secchio e lo riempio con quella che dovrebbe essere l’acqua piovana che si è raccolta in una specie di mangiatoia, ma è così lurida e nera che probabilmente non è acqua o comunque non solo quella. Restando nella parte buia per non farmi vedere gliela tiro in faccia.
    
    Samuele apre gli occhi, ma è ancora visibilmente intontito, ha smesso di agitarsi, forse è stanco e senza forze e anche la pala deve aver smesso di fargli male o semplicemente il suo culo ha perso la sensibilità.
    
    Ora che è sveglio mi riporto dietro di lui, prendo ...