1. Diario di una zia innamorata Cap.2


    Data: 17/05/2018, Categorie: Incesti Autore: LindaLight, Fonte: EroticiRacconti

    ... facendomi toccare con la lingua le sue palle e la base dell’asta, fino a quando non mi lasciò e io tirai indietro la testa, lasciandoglielo completamente zuppo di saliva, colando pian piano verso i testicoli. Ne raccolsi un po’ e iniziai a massaggiargli la cappella, per poi riprendere a succhiarlo.
    
    Fu poi il mio turno, e stendendomi sul divano allargai le gambe, accogliendo così la sua lingua che iniziò a leccarmi il clitoride, mentre le sue dita mi penetravano.
    
    Dopo un po’ mi alzai andando a prendere i preservativi comprati quel pomeriggio. Gliene diedi uno e lui se lo mise, mi bagnai la mano con la saliva e glielo lubrificai un po’, poi mi tolsi la maglietta e feci per togliermi anche le mutandine
    
    - “No aspetta zia, il perizoma tienilo” -
    
    Così me lo lasciai indosso e mi misi a cavalcioni su di lui guardandolo negli occhi. Mi spostai il perizoma e guidai il suo membro dentro di me abbassandomi lentamente fino a sentirlo fino in fondo. Iniziai pian piano a cavalcarlo con forza, ma dopo un po’ prese lui l’iniziativa e mi afferrò i glutei, girandosi e sdraiandosi sul divano per poi iniziare a penetrarmi da sotto con rapidi movimenti del bacino. Sentivo le sue umide palle sbattermi furiosamente sul culo e le gocce di saliva che mi schizzavano sulla schiena… non potevo crederci, stavo finalmente facendo sesso con mio nipote, e stavo godendo come mai prima. Il mio respiro si fece sempre più affannoso e i miei gemiti sempre più forti, portandomi al primo orgasmo, ed il ...
    ... suo movimento che non accennava a diminuire di intensità ne fece seguitare altri in rapida successione.
    
    Passai poi a mettermi a 90 gradi, in piedi con le mani appoggiate sullo schienale del divano, mentre lui mi prendeva da dietro, tenendomi ben stretti i fianchi e dandomi, quando glielo chiedevo, anche qualche sculacciata. Ad un certo punto poi
    
    - “Zia sto per venire!” -
    
    - “No! Aspetta!” -
    
    Mi liberai dalla sua morsa e mi misi in ginocchio davanti a lui, si tolse il preservativo e iniziò a muovere su e giù la mano lungo l’asta, lasciando completamente libera la cappella che, ad ogni suo colpo di mano, si agitava freneticamente di fronte a me toccando la mia lingua. Poi finalmente venne, i primi due ricchi getti di sperma mi colpirono la guancia destra e la fronte, il terzo e il quarto sempre mi finirono direttamente in bocca, mentre il resto fu schizzato qua e là sul mio corpo e sul pavimento, spinti dai colpi della sua mano, che aveva ricominciato a muoversi. Il suo seme era meno denso rispetto a quella volta, segno che si era masturbato prima di venire da me, ma la quantità rimaneva comunque straordinariamente abbondante.
    
    - “Non sai quanto mi è mancato il tuo sapore in questi giorni…” -
    
    Finalmente ero riuscita a farlo mio, almeno per una sera. Mi alzai e guardai l’orario, era quasi mezzanotte
    
    - “Perché non ti fermi a dormire qui da me? Chiamiamo i tuoi e glielo diciamo… puoi dormire con me…” -
    
    Rimase in silenzio per qualche secondo fissando il letto ...