1. CarSex


    Data: 30/09/2021, Categorie: Voyeur Autore: Turbidum, Fonte: EroticiRacconti

    ... incontrarono le sue. Erano piccole, sparivano dentro le mie, le afferrai dolcemente e le scaldai.
    
    Indossava un vestitino di lana blu, corto. Una fila di piccoli bottoni terminava con un accenno di scollatura .
    
    Sentivo il suo corpo sciogliersi lentamente, le misi una mano sul fianco, uno strato sottile di tessuto, separava la sua pelle dalla mia. Immaginai che effetto avrebbe fatto vederla muoversi, con la gonna aderente. L'erezione divenne prepotente, afferrai la sua mano e me la portai sui pantaloni, lei mi afferrò, affamata. Ero affamato anche io, sentivo il suo seno premere contro di me. Le sollevai leggermente la gonna e raggiunsi le mutandine umide. Mi trattenni dallo strapparle via, indugiai qualche istante, massaggiandola lentamente, la sentì contrarsi, respirare più in fretta. Con una leggera pressione mi feci spazio, i suoi umori trasudavano tra le maglie del tessuto sottile, mi muovevo lentamente lungo quel sentiero tiepido. In fine le scansai e mi feci strada dentro di lei, inghiottii prima una poi due dita, il suo respiro era profondo, si staccò da me e si sdraiò sul sedile per godersi il massaggio. Le sfilai le mutandine che caddero sul tappetino accelerate dal peso delle sue essenze.
    
    Ero distesa, sul sedile, la testa reclinata all'indietro, le gambe leggermente divaricate, la gonna sollevata. Con le dita continuava a torturarmi. Di tanto in tanto si fermava, per spingersi sempre più in fondo. Cazzo se ci sapeva fare lo stronzo, mi tremavano le gambe. ...
    ... Le allargai ancora di più, tirai in dietro la testa, sentivo il freddo del finestrino. Rimasi ferma per alcuni minuti, godendomi il piacere di quel desiderio che mi faceva a pezzi.
    
    Fu così, che vagando nel nulla, cercando nello spazio intorno a me l'epicentro di quel piacere che incontrai il suo sguardo. Nell'abitacolo del camion subito sopra di noi intravidi quegli occhi immobili, fissi su di me. Ebbi un sobbalzo, Mauro continuò, confondendo quel fremito con uno dei mille che stavano attraversando il mio corpo.
    
    L'estraneo. L’uomo nero all'interno del TIR. Sapevo che da quella posizione poteva vedere tutto. Non mi sottrassi e non so dire perché, o forse sì, ora...sì direi che so perché!
    
    Lo fissai, a lungo, i suoi occhi erano calmi, non c'era agitazione o ansia, era come se stesse scorrendo le pagine di un libro. Al buio ne potevo intravedere i lineamenti illuminati dalla sigaretta, un viso duro, non più giovanissimo, capelli molto corti brizzolati.
    
    Mauro i stringeva le tette, scostò il vestito, io lasciai fare e continuai a fissare gli occhi dell'altro. Ho un bel seno, me lo hanno sempre guardato. Attraverso il finestrino continuavo a fissare quell'uomo, quasi una sfida. Immaginavo la sua erezione, lo vedevo muoversi, spostarsi in avanti, poi indietro, agitato. Lo immaginavo, nell'abitacolo puzzolente del suo camion, osservare questa ragazza, la metà dei suoi anni, che si faceva scopare in auto.
    
    Ero eccitata, mi eccitava quella situazione, quegli occhi, quelle ...
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