1. Stasera scrivo


    Data: 28/09/2021, Categorie: Masturbazione Autore: BlindSpot, Fonte: EroticiRacconti

    ... tutte queste immagini che si formano nella mente, lassotto qualcuno s’è svegliato e bussa alla porta della pancia. Lo schiaffeggio e cerco di tenerlo a bada. Lo sgrido ma lui mi guarda contrito e si irrigidisce ancora di più.
    
    Allora passo alle buone maniere. Una carezzina sulla testa. Un grattino alla base. Una strizzatina all’asta.
    
    Lui gongola.
    
    E io scrivo.
    
    Scrivo che vorrei trovarmi ammanettato alla sedia, nudo, con due Mistress mascherate che fanno schioccare le fruste, che mi legano le palle e tutto il cazzo. Che mi segano ma non mi fanno venire. Che muoio di piacere senza versare una sola goccia di seme. Che le due Mistress usano le mie ginocchia come giocattoli sessuali. Che mi trovo coperto dei loro umori. Che alla fine vengo come un torrente tumultuoso.
    
    Scrivo che vorrei trovare mia moglie nel letto insieme ad un grosso nero che se la fotte a pecorina tenendosi con la mano quel grosso salame nero perché tutto non le entra proprio. Lui la sbatte, lei gode e io me lo meno davanti alla sua faccia.
    
    Cazzo… non ce la faccio proprio più a tenerlo a bada. Ma non voglio venire da solo. Che cazzo m’è venuto in mente di non uscire, di mettermi qui a scrivere, da solo, nudo, senza una mano amica che mi possa aiutare? Con tutti quelli che conosco e che mi farebbero passare un paio d’ore di vera libidine.
    
    Mando un messaggio ai miei amici Rossi, una coppia scambista con cui io e mia moglie ci vediamo ogni tanto. «Sono solo. Sono nudo. Sto scrivendo e sto per ...
    ... venire. Mi volete vedere?»
    
    Rispondono subito. «Dacci un secondo. Tieniti caldo.»
    
    Cazzo, cazzo, cazzo. Altro che caldo… Penso a cose brutte. Tipo il vicesindaco che viene sodomizzato da una pletora di cittadini incazzati perché ha asfaltato male la via del centro. Tipo alle mia benzinaia, brutta come il peccato, che si trastulla con la pompa da benzina tra le tette. Tipo il mio migliore amico che corre nudo per la Piazza e con uno striscione “W la TOPA!”.
    
    Diomio non resisto più. Sarà due ore che ho l’uccello duro. Ho le palle che mi fanno male. Vi prego, fatevi vedere presto.
    
    Arriva la chiamata. Anche loro sono nudi. Li vedo in camera da letto.
    
    “La prossima volta che sei solo, chiamaci, al posto di star lì a spararti pugnette.” mi dice Franco.
    
    “Lo sai che sono un onanista.”
    
    “Accidenti, non me lo ricordavo così. Sembra enorme.” interviene Katia.
    
    “È la prospettiva del cam. Lo sai che è un pesciolino fuor d’acqua.”
    
    Scoppiano a ridere.
    
    Io invece sono sul punto di scoppiare.
    
    Glielo dico.
    
    “Quindi nemmeno un po’ di giochi?” chiede Katia.
    
    “Se volete, dopo vi guardo. Ma adesso devo venire.”
    
    “E allora fallo.”
    
    Si avvicinano. Katia prende l’uccello del marito in mano e comincia a segarlo. Lui mi guarda e mi incita. Dice che mi vorrebbe qui per riempire le mani della moglie, e non solo quelle. Io ripenso alle belle serate passate insieme. Me lo meno sempre più veloce e accompagno la mano con il movimento pelvico. Sento la cappella tirare come non ...