1. LA CHAT – Episodio 7


    Data: 22/09/2021, Categorie: Erotici Racconti Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Racconti sull'Autoerotismo, Voyeur Autore: AlphaMaster1964, Fonte: RaccontiMilu

    ... i telefoni di oggi sono a prova di acqua, perché stavolta lo avevo schizzato ben bene con il tubo e l’acqua che mi ruscellava dalla fica. Speravo bastassero, ma di certo non mi avrebbero garantito lodi.C’era da fare la cosa del dito, ma stavolta ero stata attenta a leggere bene. Per violarmi il culo dovevo prima fare il clistere, quindi prima di tutto la farmacia per le siringhe (la paura mi strinse lo stomaco in una morsa gelida) e la sacca per clisteri. Non potevo andare alla farmacia nella strada del mio condominio, mi conoscevano e conoscevano mio marito, la cosa poteva avere risvolti sgradevoli. Avrei preso l’auto e sarei andata ad una farmacia piuttosto distante. Quindi dovevo prepararmi ed uscire.Vestirsi. Prima di tutto mutande e reggiseno. Eh, perché ora nella mia vestizione gli slip erano tornati. Non per venire indossati ma piuttosto scopati, ma c’erano. Non avevo istruzioni, quindi potevo scegliere. Presi un reggiseno piuttosto sexy, in pizzo nero, e quasi con la sensazione di barare delle mutandine piuttosto striminzite in cotone morbidissimo. Niente pizzo, avevo visto cosa combinava dentro la mia fica. Me le infilai dentro assumendo la posa da troia a cosce aperte, e fu più facile e piacevole del pizzo. Una maglietta nera, una gonna nera e piuttosto corta (eh, si, ci avevo preso gusto) e scarpe tipo tennis con la suola in gomma, ma di tela nera con dei lustrini. Ero casual ma un po’ dark e molto molto fica. Completai con degli occhiali da sole belli grandi, ...
    ... sempre con la montatura nera. Feci foto alla fica con la mutanda dentro, allo specchio di me stessa con la gonna su e con la gonna a posto, e poi uscii. Se in precedenza uscire in gonna senza biancheria era stato eccitante, adesso con la fica piena era veramente da pazzi. Le orecchie mi rombavano, ma presi l’auto ed andai dall’altra parte della città. Trovai una farmacia, cercai parcheggio e poi uscii dall’auto. Non c’era nessuno, quindi nel farlo allargai le gambe apposta, se ci fosse stato qualcuno mi avrebbe visto anche le tonsille. Godevo a fare la troia, cazzo.Comprai tutto quello che il Padrone voleva. Avevo le guance rosse di vergogna, la fica bagnata e le mani che tremavano, ma pagai, presi il pacchetto e tornai all’auto. Aprii lo sportello e guardai chi c’era in giro. C’era solo un vecchietto. Bene, ero lontana da casa e ben poco riconoscibile con gli occhialoni e la mascherina chirurgica per l’epidemia. Avrei fatto prendere un colpo a quell’anziano signore. Entrai in auto prima con una gamba e poi con l’altra, mostrandomi nella mia nudità sotto la gonna.Cazzo! Che diavolo mi era preso? Come CAZZO mi era venuto in mente? Chiusi lo sportello e partii a razzo, lasciandolo bloccato nel gesto di camminare con il suo bastone da passeggio, con lo sguardo allucinato.Buttai gli occhiali sul sedile accanto, piangevo di vergogna e quello che è peggio ero sul punto di venire di nuovo. Mi bastò strofinare appena la fica sul sedile, e partii di testa. Guidare, piangere ed avere un ...