1. Colto sul fatto – Parte Seconda


    Data: 20/09/2021, Categorie: Erotici Racconti Racconti sull'Autoerotismo, Autore: Claudio78, Fonte: RaccontiMilu

    Mentre davanti ai miei occhi scorrevano le immagini dalla donna scopata sul lettino e di altre tettone vogliose di cazzo di altri video, la mia mente andava alla situazione che si era creata, talmente assurda ed inattesa che facevo fatica a pensare che fosse reale. Ogni tanto Sonia, canticchiando come al solito e come se nulla fosse, scendeva nel bagno di servizio per cambiare l’acqua o prendere dei prodotti. Ero bloccato, dopo aver inizialmente ripreso a segarmi, mi ero interrotto, anche se il mio cazzo non accennava ad afflosciarsi e pulsava con forza. Guardai l’ora, erano le 8:15, era passato circa un quarto d’ora da quando ero entrato in quell’universo folle e parallelo. Il tempo iniziava a scarseggiare e non volevo sprecare una eventuale occasione. Decisi che dovevo trarre ogni beneficio possibile da quella situazione e che la tranquillità di Sonia poteva solo giocare a mio favore. Era il mio lato esibizionista che parlava ed il fatto di avere una donna in casa che mi vedeva nudo e davanti alla quale potevo anche toccarmelo era il vero motivo per cui stavo mantenendo un’erezione che iniziava a farsi dolorosa per la voglia di usare il mio cazzo in maniera più degna. Quando la sentii tornare mi feci coraggio e la chiamai. “Dimmi”, rispose lei affacciandosi nella stanza. “Abbi pazienza, ma… sei sicura che non ti crei problemi? Voglio dire… non è normale, no?”. Mentre parlavo avevo evitato di toccarmelo ma prima di finire la frase diedi un paio di colpetti lenti. “Per come ...
    ... la vedo io – rispose in maniera cristallina – tu sei a casa tua e sono io che ho violato un tuo momento di intimità, quindi tu non devi farti problemi. E poi – aggiunse – quando si lavora nelle case degli altri credo che la prima regola è che non si deve né sentire né vedere nulla, altrimenti è un lavoro che dura poco”. “Ah beh, credo che tu abbia visto abbastanza…” commentai continuando a toccarmi lentamente. “Ma non sta a me giudicare ciò che vedo quindi ciò che vedo non sarà da me mai riferito a nessuno. E neppure ciò che vedrò in futuro”. Quella frase aggiunta alla precedente ebbe in me l’effetto di una scossa. Involontariamente diedi due colpi più forti ed in risposta lei sorrise. “No, scusami, davvero – le dissi, smettendo di segarmi ed andando verso di lei con il cazzo in tensione – la situazione all’inizio per me era davvero esageratamente angosciante; da qualunque angolazione si guardi, resta il fatto che un adulto sorpreso a farsi una sega non è il massimo”. Usai volontariamente il termine “sega” perché speravo che anche lei avrebbe cambiato registro e sarebbe scesa ad un livello più “popolare”, chiamando le cose con il proprio nome. “Paradossalmente, però, adesso mi sento ancora più tranquillo di prima. Anzi – aggiunsi – se posso dirlo è ancora più piacevole”. “Davvero?”, chiese. “Beh, sì. La situazione è così fuori dall’ordinario… io nudo che mi tocco davanti ad una bella donna che non è scandalizzata… Sapere che tu sai, che non mi devo nascondere, che non è un ...
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