1. In laboratorio..come sarebbe potuta andare


    Data: 20/09/2021, Categorie: Etero Autore: virtualmente, Fonte: EroticiRacconti

    Cominciammo a parlare mentre stavo lavando la vetreria.
    
    Solite cose, “come va a casa” “fai i servizi anche li”.
    
    Non ti ho mai raccontato quello che pensai veramente in quel momento.
    
    Nella mia mente andò più o meno così:
    
    Ti offri di lavare quelli rimasti e senza aspettare risposta ti metti tra me e il lavandino e cominci a lavare.
    
    Nell’abbassarti per prendere i beker inavvertitamente i nostri corpi entrano in contatto.
    
    Io resto di sasso e tu continui come se niente fosse.
    
    Ti ho sempre osservata in laboratorio chiedendomi se sotto il camice avevi la maglia o direttamente il reggiseno.
    
    Quel gg avevi una gonna a ginocchio e una maglia leggera. Era quasi estate e cominciava a fare caldo.
    
    Il tecnico era occupato al telefono.
    
    “va tutto bene e perchè hai smesso di parlare?”
    
    Ovvio, ho smesso perchè sono rimasto di sasso sentendoti attaccata a me e perchè li nelle parti basse chiaramente qualcuno si è svegliato e ho paura che tu possa accorgertene.
    
    “posso parlare da qui oppure non mi senti?”
    
    “tranquillo, ti sento bene”
    
    “a casa metto meno sapone, ho sempre paura che possano cadere dalle mani”
    
    e mi sporgo verso il lavandino per prendere un beker attaccandomi ancora di più.
    
    “attento che così ti bagni anche tu. Finisco io, non preoccuparti.
    
    Asciugati sul mio camice”
    
    Mi asciugo partendo da metà camice e inavveritamente arrivo sotto il seno.
    
    Ti abbassi un poco di più per prendere il penultimo beker rimasto e la mia mano finisce tra ...
    ... i bottoni sentendo la maglia e il calore dell’incavo dei seni.
    
    “fa caldo, credevo non mettessi la maglia sotto il camice”
    
    “hai ragione, fa molto caldo ma ho quasi finito qui. Manca poco e poi devo tronare di la”
    
    “posso sbottonarti i bottoni del camice così sei più libera di muoverti”
    
    “Hai ragione”
    
    Ti sbottono tutti i bottoni e ti apro il camice, non posso vederti ma sento tutto il calore del corpo sotto le mani.
    
    “Sei un fuoco”
    
    “si, te l’ho detto che ho caldo. Accidenti mi sono bagnata la maglia”
    
    “ti asciugo io”
    
    prendo un pezzo di carta e la infilo sotto la maglia
    
    “hai le mani fredde”
    
    “posso raffreddarti”
    
    “un poco di fresco non farebbe male”
    
    “ecco, qui (fianchi) e anche qui (parte alta della pancia) e qui sei davvero caldissima (tra i seni mi fermo)”
    
    “qui fa davvero molto caldo”
    
    “ti rinfresco io (e comincio a salire prendendo nella mano tutto il seno). E’ anche tutto questo tessuto che ti fa scaldare così”
    
    “si ma non si può togliere”
    
    “hai ragione ma se lo spostiamo solo un poco” e mentre sto per spostare il reggiseno mi fermi con la mano e ti giri
    
    “ho finito di lavare i beker”
    
    “finalmente”
    
    e ti bacio.
    
    ormai siamo partiti e intanto la telefonata di la continua.
    
    Ci spostiamo dal lavandino al tavolino.
    
    Ti infilo la mano nella maglia e risalgo la schiena. Fai lo stesso
    
    Scendo con le mani e ti afferro il culo tra le mani. Fai lo stesso
    
    Abbasso le mani al ginocchio e ti tiro su la gonna. Sposti le mani sul ...
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