1. L’attesa è terminata


    Data: 09/05/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Adesso che ci ripenso t’ha sempre attirato e lusingato, t’ha di continuo affascinato e richiamato quel movimento ritmico e ossessivo come il ticchettio d’un orologio, il picchiettare nervoso dei denti, perché t’ipnotizza quel gesto ripetuto, il suo rumore di sottofondo. Non t’infastidisce la vicinanza con la sua insistenza nervosa, quel frusciare inquieto d’ossa nell’orecchio, perché &egrave quel gesto inconscio, la molla che fa scattare avanti il meccanismo: l’inevitabile e la scansabile attrazione.
    
    Lei beve e di contiguo porta le dita alla bocca, mentre tu sei a un passo di distanza e parli con qualcun altro, sai che non s’accorge, ed &egrave questo che ti piace. Lei che preme i polpastrelli tra le labbra in attesa d’una qualche rivelazione improvvisa, tu sai che lei sta aspettando lui, tuttavia non la guardi direttamente. Sembreresti preso dalle parole di chi ti sta lusingando per la tua capacità d’essere determinato, percepisci invece solamente qualche frase, sì, quelle chiavi di lettura d’un discorso che ti consentono la divisione di quel momento in due.
    
    Tu sei con la testa in due posti diversi nello stesso istante, te ne rendi conto, la coda dell’occhio coglie ogni movimento di lei al tuo fianco, ogni impuntarsi dei suoi denti sulla pelle mentre diviene bagnata, nel tempo in cui qualche parola parallelamente ti resta impressa. Osservi il pollice che ruota al confine delle labbra, la lingua che deterge e il serrarsi delicato dei denti.
    
    Lei ha cambiato il punto ...
    ... dove insiste, &egrave impalpabile, adesso avverti il scivolare sottile della lingua. Poi, di nuovo, il battere tormentato e indolente. Si guarda intorno spostando senza pensarci la sua attenzione da un’unghia all’altra, lì dove la fibra dura entra nella carne e incide. Non sa che tu stai notando la sua frenetica ansia. I suoi occhi cercano disperatamente tra la folla, lei non ti nota. La pulsione nasce da quel levigare, strusciare, fregare, anche se l’espressione del viso ha la sua limpida entità, la sua netta importanza, lei &egrave così mesta e disperatamente lontana, perché lei t’ipnotizza costantemente con la sua bocca semiaperta. In questo momento si &egrave voltata appena, ti sposti un poco pure tu per non perderne il profilo, dove le labbra luccicano e l’indice e il medio s’alternano, entrano ed escono, mentre ogni papilla cerca la pelle tra le pieghe lì dove si frastaglia. Improvvisamente scorgi un roteare convulso fra i denti, la lingua &egrave pronta per percepire qualunque invisibile rilievo agli angoli, là dove la carne diventa morbida.
    
    Lei fruga con gli occhi perlustrando tra la gente e simultaneamente assilla le sue dita ficcandole nella bocca. Ha uno sguardo perso che l’incanta estasiandola, oscillatoria sempre sullo stesso movimento, ma non per molto, perché &egrave troppo agitata per non cambiare freneticamente il punto su cui sfoga la sua attesa. Per qualche istante si trattiene, quasi si ferma serrando le sue labbra strette. E’ un’incredibile alternanza ...
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