1. La prima volta che ti vedo


    Data: 08/05/2018, Categorie: Lesbo Autore: -Giulia, Fonte: EroticiRacconti

    Un corpo che si piega adattandosi ad altre forme, una donna i cui movimenti somigliano a risposte alle sfide degli altri, la nonchalance che non sarebbe stata mai arrogante e la tecnica che conferisce sicurezza.
    
    Sofia non riusciva forse a immaginarsi i meccanismi che innescava, i metri quadrati conquistati nella pista di un locale in cui esprimersi sembrava doveroso li ignorava, concentrata su canzoni che conosce e coreografie che sogna fin da bambina.
    
    Giulia aveva compreso la differenza nel viso di lei, le espressioni che non guardavano nessuno, neppure coloro che la cercavano.
    
    Non le avrebbe dato più di venti anni e questa si rivelava palesemente essere la prima volta che una ragazza la attraeva tanto, che cosa non avrebbe offerto pur di parlarle e ascoltare che cosa lei poteva dirle.
    
    Sofia era magra, poco formosa e con una folta chioma di capelli castani chiari, rigorosamente sudati e sciolti.
    
    Aveva un elastico al polso e un top argenteo con una scollatura vertiginosa, la mancanza di seno riusciva a non renderla volgare.
    
    Senza che Giulia potesse rendersi conto se quei movimenti fossero volontari o casuali, Sofia le sfiorava le mani, la guardava senza timidezza negli occhi, che cosa avrebbe letto e deciso?
    
    Giulia non era abituata in questo modo e non aveva idea di come sorprenderla, rimase meravigliata quando lei le chiese di uscire, di fumare insieme.
    
    Una ragazza in una pescheria, figlia di danza di gruppo aveva lasciato da poco una compagnia ...
    ... moderna, una relazione finita male con una ragazza che non la sceglieva e una famiglia al primo posto.
    
    Giulia le disse che non sapeva chi fosse o che cosa cercasse, che voleva la cucina nella vita e sentirsi leggera, che l’entusiasmo indossato da Sofia l’aveva ammaliata.
    
    I complimenti muovono le persone che perdono le insicurezze, castelli di rabbia caduti come foglie e si sfiorano i fianchi con le mani gentili, delicate di donne che fioriscono insieme.
    
    Un brindisi prima di un lento malamente improvvisato premoniva l’urgenza di un contatto che giustificasse voglia e imbarazzo, Sofia ruppe una bolla di cristallo con un bacio che non lasciava cocci, due ragazze più libere in un locale in cui il trash era emblematico non le osservava nessuno, erano soltanto fiamme accese di corpi curiosi.
    
    Sapori freschi di superalcolici scadenti animarono le ragazze, la mani congiunte che corsero verso camerini vuoti di ballerine allegre si lasciarono per esplorare capelli, profili, schiene.
    
    Sofia si distese su un divanetto e furono gemiti sussurrati appena, Giulia si fermò a guardarle il corpo inerme illuminato da un led rosso corvino.
    
    Frasi di altri frantumarono la sala adiacente urlate nelle casse, che cosa poteva crollare non importava, quel corpo era leggero, bianco latte.
    
    Giulia seguì l'impulso di raggiungerla e morderle il collo, quei morsi per cui non stringi i denti perché vuoi il sapore e non la provocazione, scese contro la sporgenza accentuata dei seni, piccoli e ...
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