1. Notte che non si scorda


    Data: 09/10/2017, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Io ricordo accuratamente e ripenso scrupolosamente con infinito e perenne piacere a quella serata, a quell’estrosa, inconsueta e stravagante notte, immersa nel suo massimalista calore e nella sua radicale magia, dato che tutto era perfetto, per il fatto che il nostro incontro tanto atteso e combattuto era alla fine arrivato. L’ira e il rancore degli dei si era finalmente rasserenato e noi eravamo pronti per vivere un nuovo sogno, in quanto l’eccitazione e l’emozione si erano fatte vive già dal mattino, la mente era pienamente rapita e niente poteva distrarla né interromperla dai suoi pensieri. Le domande erano molteplici, l’adrenalina era talmente impazzita che in me stava crescendo una lieve paura, sì, quell’avventata e folle inquietudine d’incontrarlo di nuovo.
    
    Erano trascorsi suppergiù due mesi dall’ultima volta che c’eravamo visti, in quanto eravamo stati all’inferno, poiché avevamo ampiamente gioito e gongolato dei nostri corpi. Da quella volta, avevamo fatto l’amore altre volte, dal momento che le nostre parole ci avevano accompagnato guidandoci nel nostro licenzioso viaggio della nostra sbrigliata e sfrenata lussuria. Lo avevamo eseguito al telefono così come farebbero due ragazzini, perché avevo provato sensazioni nuove, originali e persino sconosciute, in quanto non credevo d’esserne capace, poiché non pensavo d’avere tanta passione dentro di me, non avvertivo pudore né imbarazzo, dato che ogni chiusura e ogni inibizione era repentinamente sparita. Esisteva ...
    ... soltanto il desiderio d’avere quell’attimo, di provare quell’astrusa e curiosa sensazione di varcare la soglia del piacere più infinito e puro, di misurare quel patimento, soppesando quella sofferenza che mi porterà al presente senz’altro alla pazzia, ma alla quale ormai non so più rinunciare. Attualmente sto guidando, giacché i miei pensieri ritornano con forza a quella serata, al mio abitino nero, alle mie scarpe, ai miei capelli, al suo aspetto, al suo viso e al suo sguardo così incredibilmente coinvolgente e intrigante.
    
    La cena che consumammo fu squisita, mangiammo i crostacei con le mani, i suoi occhi erano immobili sulla mia bocca, poiché la osservavano con irrefrenabile e primitivo piacere, dopodiché sorseggiammo del Pinot friulano, il suo preferito se non ricordo male. Uscimmo in seguito dal ristorante, ci dirigemmo all’auto e guidammo in silenzio fino a casa mia. Scendemmo ancora senza ripetere una parola, ma in perfetta intesa e in completa sintonia. L’aria era ammaliante, avvolgente e sensuale, la luna era piena e la sua luce sovrastava il buio della notte, le stelle erano il suo regno, la loro immensità e il loro splendore ci resero liberi da tutto, dalla razionalità, dalle nostre paure e dalle nostre quotidianità. I nostri occhi s’incrociarono e in un attimo ci trovammo distesi sull’erba del mio giardino, vivemmo per qualche minuto la bellezza inesauribile e infinita di quello spettacolo, perché il mio segreto amante s’avvicinò, il suo respiro era così forte che in ...
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