1. Sonia, usata come una troia


    Data: 27/04/2018, Categorie: Anale Dominazione / BDSM Hardcore, Autore: Andy88xy, Fonte: xHamster

    ... l’attrazione, magari vorresti di più”.
    
    Rimase interdetto : “Veramente cosa intendi per di più forse … non avevo il coraggio di chiederti di farmelo provare”, mi fermai e protesi il sedere all’indietro, lui puntai il suo dito indice sul mio sfintere, : “Dai spingilo dentro”, e lui eseguì.
    
    Dovete sapere che eravamo molto affiatati, a lui avevo confessato che a tredici anni, mentre ero in colonia, con uno degli amichetti con i quali avevo scoperto la sessualità, sera dopo sera erano riuscirti a infilarmelo in culo e per una settimana tutte le sere ci trovavamo in bagno.
    
    La casa era lontana, il buio quasi totale, solo la falce di luna illuminava la campagna, gli unici rumori erano quello dei grilli e dell’acqua che scorreva lenta, solo lontano sulla strada qualche auto passava veloce riprendemmo a camminare mentre quel dito si insinuava sempre di più.
    
    Marco dietro a noi aveva notato le manovre di Francesco e il fatto che io ci stavo, nel buio si era tolto i bermuda e le mutande, mi raggiunse ,mi abbracciò da dietro e mi appoggiò il membro durissimo, colmo dell’ironia quelle zeppe che indossavo mi tenevano all’altezza giusta per farmelo puntare diritto.
    
    Non stavo più facendo finta sentivo un formicolio piacevole , allargai le gambe mi umettai il culo e anche lui infilò un dito ben in fondo, ero perso mi piacevano le donne ma mi turbava positivamente anche quella situazione, ormai era da risolvere.
    
    Tolse il dito e appoggio la cappella la incitai: “Marco a ...
    ... questo punto … coraggio spingilo dentro e inculami, dopo Faccio divertire anche te Franci”
    
    Me lo fece entrare piano arrivato al punto di resistenza mi fermai un attimo lui con un colpetto deciso lo inserì tutto e un calore intenso mi prese al interno, Francesco mi chiese cosa provavo risposi solamente “ uuu mmmm” .
    
    La posizione era scomoda, ci mettemmo sulla sponda rialzata del Mincio in mezzo all’ erba e allora cominciò pompare meglio.
    
    Un rumore lontano ci distolse, era un contadino che andava verso i campi in bicicletta, ci acquattammo dietro i rovi e i gelsi nell’erba, mentre passava il contadino me lo tenne spinto fortissimo in culo e anzi il passaggio di quello straniero mi eccitò al massimo, sentivo che glielo stringevo come non mai, passato il pericolo riprese con maggior foga, mi piaceva, con un urlo soffocato venne riempiendomi con uno schizzo di liquido caldissimo, e finimmo con una risata reciproca.
    
    Francesco venne vicino con una risata:“Seee.... ti è piaciuto vero, però avevi promesso prima a me di farti inculare“.
    
    “Che vuoi lui è stato più svelto, ma c’è ne anche per te tranquillo” invece dell’imbarazzo c’era che ci stavamo divertendo,: “Dai vai … il culo è tuo … , adesso che so com’è non deludermi .. ma dacci dentro”.
    
    Si vedeva poco alla luce della luna ma appena lo estrasse mi resi conto che aveva uno di quegli uccelli che si tengono con due mani, una specie di manico di badile, fece fatica ad entrare e faceva un pochino male, dovette insistere e ...
«1...345...»