Pausa sborra - Racconti Erotici

Pausa sborra

Era da tempo che, annoiandomi nella pausa pranzo, volevo qualcosa di diverso dal solito mettermi con le gambe sotto un tavolino a mangiare. Complice il cazzo duro con qualche veloce video porno tra un impegno e l'altro del lavoro, mi decido a fare qualche ricerca su di un sito.

Ho voglia di fottere, di farlo in pausa pranzo, insomma di una pausa sborra.

Per essere comodo e non sprecare inutili permessi, scopro che a poca distanza, con la metro, da dove lavoro in Milano, ci sono un aitante maschio e due trans. Essendo bisex non mi faccio problemi con chi scopare, ma avrei valutato anche una donna giusto per avere tutte le opzioni.

Con la scusa di telefonate personali riesco ad appartarmi: sento l'uomo ma si rileva solo attivo ed io lo prendo di rado e solo cazzi piccoli. Voglio svuotarmi in un culo caldo e passo subito alle trans. Delle due solo una risponde e con fortuna riesco ad accordarmi per il giorno stesso.

Lavoro in preda al desiderio e alla libidine, e alle 13 spaccate mi fiondo fuori dall'ufficio. Metro affollata, una fermata e subito a cercare la strada aiutandomi col telefonino. sono circa 7 minuti a piedi che mi accorgo di aver fatto velocemente perchè vicino al portone sono accaldato sudato e con il pacco gonfio. Prendo fiato per un paio di minuti, ma sono già le 13.13 e quindi mi affretto a chiamare Mary, dichiarata trans italiana. Occupato, cazzo! 13.15 richiamo e stavolta mi risponde, brevi indicazioni e mi fiondo - attraversando un cortile interno ...

... al palazzo - fino all'ascensore: fuori servizio, Merda! Veloce per tre piani di scale, quasi sbaglio porta ma poi vedo quella socchiusa. Mi avvicino e questa si apre il giusto per farmi entrare. Di luce ce nè poca, scorgo la figura di Mary, in intimo e vestaglia. Mi dirige subito in una piccola stanza con letto matrimoniale, finestre chiuse, due sedie, un armadietto.

Una volta che accende la luce posso apprezzare Mary! Decoltè nero lucido con micro zeppa e tacco rosso, autoreggenti nere semplici con reggicalze nero in pizzo lavorato e bordo rosso, reggiseno nero e rosso che stringe un seno pieno, vestaglia nera semi trasparente e capelli sciolti lunghi a toccare le spalle color rame, occhi marroni bocca con rossetto nero.

Il cazzo è lì, bardotto, in bella vista.

Ho un esitazione ma lei mi prende dalla cravatta e mentre si adagia sul bordo del letto, capisco e non perdo tempo: senza neanche toccarlo vado dritto di bocca sul suo membro. Caldo e soffice in bocca, ne sento la progressiva erezione. Le accarezzo lo scroto e do lunghe passate di lingua su tutto il fusto ora duro. E' un bel cazzo, normodotato ricurvo e teso. Lavoro l'intaglio con la punta della lingua e non tralascio di succhiare le palle.

La sento muoversi, è lei che dirige il gioco. Un cenno e capisco che ora devo spogliarmi, mentre lei nel frattempo traffica all'armadietto. Sono eccitato accaldato ho il cazzo che mi esplode. Ora lei me lo prende in mando e mi fa mettere comodo sul letto, si china e lo ...