1. Un culo a disposizione 2°p


    Data: 23/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: RedTales, Fonte: Annunci69

    Dopo la chiusura Lucio passò in ufficio ma la segretaria gli disse che “il responsabile del magazzino è uscito ma ha lasciato detto che torna per le ventuno e che l'aspetta per quell'ora. Ah, ha detto di venire da solo. Non gli interessa vedere anche...” e, cercando su un foglio, “... Marco. Anzi, dice che non lo vuole proprio vedere”. Alzando gli occhi verso l'uomo aggiunse “ma cosa avete combinato? Non ho mai visto così arrabbiato”:
    
    L'uomo ascoltò in silenzio e, alzando le spalle e senza dire altro, si congedò dalla signora con un mesto “buonasera”.
    
    Passò lunghe ore con la testa piena di pensieri, quasi tutti cupi e, alle nove meno un quarto, si presentò da solo davanti all'ingresso chiuso. Suonò ma non rispose nessuno. Dentro era tutto buio. Si mise davanti alla porta, quasi sull'attenti. Alle nove suonò di nuovo, anche questa volta, inutilmente. Rassegnato rimase in attesa. Alle nove e un quarto arrivò l'auto di Lorenzo che, dopo aver parcheggiato, lo invitò a salire.
    
    Raggiunto l'ufficio lo fece accomodare e poi se ne andò, abbandonandolo ai suoi pensieri, per un altro quarto d'ora.
    
    Finalmente si sedette e, prima di poter dire qualcosa, Lucio riprese a scusarsi e a dire che era disposto a tutto pur di mantenere il posto di lavoro.
    
    - “Tutto cosa?”
    
    - “Tutto...”
    
    - “Anche il culo?”
    
    Sgranò gli occhi per questa inattesa domanda e pensò di non aver capito, agitato com'era, e non rispose.
    
    Senza smettere di guardarlo e vedendolo in deciso imbarazzo ...
    ... riprese: “il culo... il culo. Mi dai il culo. Come ti ho visto fare oggi...”
    
    Se prima i suoi occhi erano spalancati, adesso lo erano ancora di più. Farfugliò qualcosa: “mi vuoi scopare?”
    
    - “Bravo, hai capito... Si, ti voglio scopare... E poi, magari, mi fai anche qualcos'altro... Tranquillo... Una cosetta tra te e me. Discreta, non lo saprà nessuno... Quando ho voglia ti scopo”.
    
    Lucio era stravolto, non riusciva a pensare. Gli sembrava una buona cosa ma non capiva dov'era l'inganno. Perché ci doveva pur essere un qualcosa che non andava bene in tutto ciò.
    
    - “Allora, che ne dici?”
    
    - “Si, si, si, va bene. Tutto quello che vuoi. Si. Ma resto a lavorare qui?”
    
    - “Come hai sempre fatto”.
    
    - “E non lo dici ai proprietari?”
    
    - “No!”
    
    - “Devo solo...”
    
    - “Devi solo darmi il culo quando ne ho voglia...”
    
    Provò ad alzare lo sguardo e vide un sorriso sulle labbra del suo capo.
    
    - “Adesso ne ho voglia”.
    
    - “Si...”
    
    - “Si! Devo dirti cosa fare?”
    
    - “No, no... Adesso?”
    
    - “Adesso”.
    
    L'uomo si alzò e iniziando con l'aprire la cintura, si abbassò i pantaloni e fece altrettanto con le mutande, restando quindi mezzo nudo.
    
    - “Anche il resto”.
    
    - “Il resto?”
    
    - “Si, togli tutto”.
    
    Sfilò il maglione e, sbottonata, la camicia la mise sulla sedia.
    
    - “Anche le calze”.
    
    Obbedì.
    
    Lorenzo andò a sedersi sulla poltrona e gli ordinò di avvicinarsi. Lo osservò con attenzione, commentando il suo fisico e accarezzandolo sulla pancia sporgente e sui glutei. ...
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