1. La pineta


    Data: 23/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: marcabru, Fonte: Annunci69

    Avevo sentito parlare della pineta diverse volte. Non sapevo, però, in quale parte della pineta avvenivano gli incontri, né dove andava parcheggiata l’auto. Qualche giorno fa ho deciso di scoprirlo sul campo e mi sono fatto un giro che, dal mare, riconduceva sulla strada principale percorrendo tutto il perimetro della pineta. In quel modo avrei certamento notato qualcosa. Ero partito da casa piuttosto carico: avevo visto un film porno, mi ero masturbato e avevo giocato un po’ con il vibratore. La voglia di sentire dentro un membro vero, però, era cresciuta talmente che la casa ormai mi stava stretta. Inoltre, il mio ragazzo era fuori per lavoro da più di due settimane e mia moglie si era limitata in quei giorni a farmi qualche sega ogni tanto, perché non aveva voglia di scopare. Il mio pensiero fisso era essere impalato da un uomo.
    
    Finito il giro della pineta, ho notato alcune auto parcheggiate sul ciglio della strada, senza il conducente. Allora ho parcheggiato anche io e mi sono introdotto nel boschetto. Ho immediatamente notato del movimento: due uomini sulla sessantina, alla distanza di una decina di metri uno dall’altro si guardavano intorno, senza parlare. Sembravano cacciatori che stavano facendo la posta ad una preda.
    
    Sono passato loro vicino e ho sorriso; loro hanno ricambiato ma niente di più. Mi sono inoltrato nella pineta, facendo fatica, in certi punti, a passare, data la fitta vegetazione di sottobosco e le numerose buche sul terreno. Avevo le scarpe ...
    ... completamente impolverate e la cosa un po’ mi seccava. La terra rossa e secca saliva fino a quasi alla bocca e il caldo rendeva l’ambiente poco agevole. Pertanto decisi di tornarmene indietro per la strada che avevo fatto.
    
    Fu allora che notai due uomini, uno piuttosto anziano, l’altro decisamente più giovane. Avevano assunto una strana posizione: il più anziano era appoggiato con la schiena ad un albero, con lo sguardo in alto vero la chioma e il giovane era inginocchiato su un solo ginocchio, come un soldato che è pronto a sparare, e stava lavorando con la bocca l’uccello dell’anziano. Quest’ultimo godeva a voce alta, come se fosse sul divano di casa. Ogni tanto con la mano prendeva la testa del giovane e se la portava contro il pacco, facendo anche un po’ di forza.le vene del collo gli si ingrossavano e la lingua gli usciva dalla bocca, per il piacere. Io rimasi lì fermo a guardarli, senza dire niente, ma non nascondendo la mia presenza. L’anziano allora diresse lo sguardo vero di me e mi sorrise. Per qualche secondo si voltò anche il giovane, mi guardò senza interesse, e ricominciò il suo lavoro.
    
    Dopo qualche secondo, l’uomo in piedi mi chiamò con la mano, quasi ridendo. Lo fece diverse volte, perché io non mi muovevo. non lo facevo per timore o vergogna, ma perché mi piaceva guardare la scena con un certo distacco. Ad un certo punto, l'uomo in piedi sollevò la bocca del giovane dal suo cazzo, la diresse verso la sua faccia, piegandola in alto, e fece uscire dalla sua ...
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