1. Nel lucore incerto del primo mattino - 2


    Data: 07/10/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    Il getto caldo della doccia ruscellava sulla schiena di Alberico, e se da un lato gli scioglieva la tensione della mattinata di lavoro, dall’altro gli incendiava ancora di più il sangue al ricordo del corpo nudo di Tommaso, abbandonato nell’erba del prato, così voluttuoso nella sua incoscienza. Si immaginava sfiorare con la punta delle dita la liscia sfericità delle natiche, si vedeva aprirle leggermente e scorgere infossato al loro centro il bottoncino del buco del culo. E quel cazzo… molle… carnoso… La libidine lo travolse, si sentì inturgidirsi dolorosamente e con la destra corse a impugnarsi l’uccello teso, cominciando a muoverla lentamente avanti e indietro e ogni movimento era uno spasimo di voluttà.
    
    Perse la cognizione del tempo, mentre il piacere cresceva a ondate dentro di lui.
    
    All’improvviso, un’altra mano si poggiò sulla sua seguendone il movimento e insieme rallentandolo; un braccio lo cinse da dietro e un corpo caldo si appoggiò alla sua schiena bagnata.
    
    “E’ a me che stai pensando,vero?”, bisbigliò una voce, mordicchiandogli l’orecchio.
    
    Il brivido che lo percorse fu talmente forte che Alberico fu sul punto di sborrare.
    
    “Perdonami, ma non ce la facevo più ad aspettare…”, bisbigliò ancora quella voce insinuante.
    
    Alberico sentì un corpo solido e caldo insinuarglisi nel solco delle natiche, mentre l’altro alle sue spalle premeva con forza il bacino contro il suo culo.
    
    “Ti voglio, Alberico… E’ da quando mi hai svegliato stamattina che ho voglia ...
    ... di te… Ho voglia di scoparti… - e quel bisbiglio diventava sempre più frenetico – ho voglia di ficcarti dentro il mio cazzo… Ho voglia di fotterti, Alberico, ho voglia di sborrarti nel culo…”
    
    Quelle oscene parole cancellarono ogni suo residuo pudore e Alberico cominciò a macinare il bacino contro il pube di Tommaso, mentre allungava indietro le mani, gli afferrava le chiappe e se lo premeva contro con ancora più forza.
    
    “Hai voglia anche tu, vero? - fu la risposta di Tommaso – Hai voglia anche tu…”
    
    Sempre stretto nell’abbraccio, Alberico ruotò su se stesso, trovandosi così con l’altro faccia a faccia e sul momento rimase sconcertato dalla luce ferina che gli scorse negli occhi, ma un attimo dopo fu di nuovo sopraffatto dalla bramosia animalesca che sentiva sprigionarsi da Tommaso e si avventò alle sue labbra in un bacio non meno famelico.
    
    “Sì, cazzo! – bisbigliò, appena le labbra si staccarono – ho voglia… ho voglia pure io…”
    
    Le mani di Tommaso gli si infilarono nello spacco del culo, le dita trovarono il buco untuoso e i due indici lo penetrarono con forza, tentando di allargargli ancora di più lo sfintere.
    
    Alberico sguaiolò come una cagna e prese a graffiargli tutta la schiena dalle chiappe alle spalle, mentre tentava di agevolare come poteva le dita dell’altro. che lo stavano aprendo.
    
    Poi tutto avvenne come in un sogno: con un movimento fluido, Tommaso lo prese e lo girò, piegandolo in ginocchio, gli si accosciò dietro, gli puntò il cazzo sul buco del ...
«123»