1. Le avventure di Carlo – 3o capitolo – In ufficio


    Data: 11/04/2018, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: hellothere83, Fonte: RaccontiMilu

    Le avventure di Carlo
    
    Mi chiamo Carlo, sono un ragazzo di trent’anni come tutti gli altri, o quasi. Sono curioso, il mio motto &egrave -come fai a sapere che non ti piace, se non lo hai provato-, cerco di vivere la mia vita secondo questa ideologia. Non poche volte questo ‘approccio’ alla vita mi ha messo anche nei guai. Ma sono ancora qui per raccontarvi delle mie avventure, quindi alla fine, &egrave sempre andato tutto bene.
    
    3. In ufficio
    
    Come già vi sarete accorti sono più che curioso. Ho anche qualche feticcio più o meno pesante. Fra i quali uno &egrave quello per le donne anziane. Non le famose e bellissime milf. Le vecchie. Se ci aggiungi anche il mio feticcio per le donne grasse arriviamo a questa storia.
    
    Io sono contro le relazioni sul posto di lavoro, anche se si tratta solo di una storia di sesso oppure na scopata e via. Perch&egrave quella persona la vedi tutti i giorni, la vedi più di quanto vedi tua moglie. La nostra segretatia si chiama Camilla. Il nome fa pensare a una bella ragazza giovane e piacente. Ma Camilla era il contrario. Aveva forse 55 anni, portati male. Era piùttosto grassa e abbastanza bruttina. Era bassa, forse 1,60. Capelli corti biondo- castani con delle mash arancioni e nere. Gambe corte e tozze, un girovita immenso, un seno grande e floscio, un viso tondo con le guancie pendenti. Sembrava un bull dog. Ma passiamo alla personalità, diversamente da quel che si potrebbe credere era sicura di se, simpatica e sempre pronta alla battuta. ...
    ... Quando ci incrociavamo nei corridoi non mancavano mai delle battutine spinte. Non so se erano i miei feticci o se era la sua personalità, ma mi ero trovato sempre più spesso a fantastcare su di lei, qualche volta anche toccandomi. Sapevo che ci sarebbe stata, dalle battute che faceva e da come mi guardava.
    
    Anche quel giorno la incrociai alla fotocopiatrice. Ero di fretta e hiesi se potevo usala prima io. ‘Certo, mi dovrai un piacere’ disse togliendo il suo foglio dalla fotocopiatrice. ‘Dai dopo alla macchinetta ti offrirò un caff&egrave!’ ‘Eh, si il caff&egrave. Io pensavo a qualcos’altro’ disse ammicando scherzosamente. Non era la prima volta che faceva un allusione così palese. Anzi, quasi ogni volta che eravamo solo noi due. Io sorrisi dicendo ‘Facciamo così, il caff&egrave intanto lo prendi come un’acconto.’ ‘va bene’ disse ‘io segno intanto’.
    
    Quel giorno era una giornata nera, iniziata male e continuata male. Di solito il mio orario andava fino alle 18:00. Ma comes spesso accadev dovevo stare oltre per finire un’offerta per un cliente. Erano le 19:30 quando decisi di andare a bermi un caff&egrave. La ditta era tutta buia. Nella sala machinette risplendeva solo la luce bluastra dei distributori automatici. Inserii la chiavetta caricandola con alcune monete. Nel silenzio totatle si sentiva solo il tintinnio che faceva la moneta cadendo sulle altre nella macchinetta. ‘Anche tu qua? Giornata di merda eh?’ Sussultai.
    
    Mi girai e vidi Camilla. ‘Anche tu le ore piccole ...
«123»