La città è molto grande
Data: 07/10/2017,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: mr_ragexxx, Fonte: RaccontiMilu
Emanuela riemerge dal sonno a poco a poco, finchè ad un certo punto poi è cosciente di essere sveglia e di avere gli occhi aperti. Assonnata, guarda lo spazio attorno a sé, mentre l’eco di un sogno vagamente sgradevole, in lontananza, si spegne senza lasciare nessuna traccia. Emanuela è una splendida donna di 45 anni, con un corpo morbido, tonico e curato. I suoi lunghi capelli neri e la sua pelle abbronzata creano un netto contrasto con il tessuto chiaro delle lenzuola su cui è sdraiata, completamente nuda. Le sue lunghe gambe sono distese e chiuse, sembrano voler proteggere la fragola matura ed arrossata che si nasconde sotto il cespuglietto nero che le cresce sul basso ventre. La sua pancia non è certamente tesa come quella di una ragazzina, ma ha un’aria invitante e morbida, come i seni, così pieni e pesanti.
Si stiracchia, si volta a pancia in sotto, inarca lievemente la schiena e spinge verso l’alto quel bel culo rotondo; dal suo corpo sente irradiarsi una vibrazione piacevole, una sensazione che non assaporava da parecchio tempo. Lascia che questa piccola onda di piacere la attraversi. Anche la pulsazione fastidiosa della sua vulva stanca e congestionata non la disturba più di tanto. Il suo corpo, piacevolmente esausto dopo le fatiche dell’amore, è nudo e abbandonato su un giaciglio disfatto, nella cuccetta di una barca. Il rumore dell’acqua che sente scorrere però non è quello del fiume, ma quello della doccia ...
... del bagnetto attiguo, la cui porta è socchiusa.
Lui è di là, evidentemente’
”è la prima volta che mi addormento in una barca a vela” è la prima riflessione da sveglia.
”è la prima volta che faccio l’amore in una barca a vela” subito dopo.
Poi, come succede a volte, la realtà la aggredisce all’improvviso, violentemente, spazzando via tutto il resto, e questa volta il torpore residuo del sesso non le basta per scacciare i cattivi pensieri: Emanuela sente un nodo stringersi nella gola, chiude gli occhi e le labbra, cercando di contenere il panico che inizia lentamente a farsi strada dentro di lei.
”respira” pensa.
”respira”
Appena cinque ore prima ‘ma ‘è come se fossero passati tre secoli” Emanuela imbocca a piedi il vialetto della sua bella casetta appena fuori dal centro. Lo aveva completamente dimenticato, quel venerdì, che avrebbe lavorato solo mezza giornata, causa imbianchini in ufficio. Un weekend che ora è diventato inaspettatamente più lungo che l’ha messa di buonumore e le ha addirittura permesso di rientrare per pranzo, anche se sa che Walter non sarà in casa’
Ed invece la sua auto c’è, è parcheggiata di fronte al garage. E, davanti all’auto, c’è uno scooter nero.
”è strano che Walter dia lezioni di venerdì’ a quest’ora, poi” pensa. Eppure quello non è lo scooter di loro figlia, Chiara, che oltretutto non è ancora rientrata per il fine settimana.
”di chi ...