1. I SOGNI MUOIONO ALL’ALBA


    Data: 11/04/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: chiodino, Fonte: RaccontiMilu

    Sette mesi. Sette mesi sereni dopo un inizio quantomeno terrorizzante. All’inizio cercavo un lavoro che mi permettesse di finire l’università. Sono matricola. Poi un lavoro che mi permettese di vivere dignitosamente. Infine mi accontentavo di lavoretti saltuari per sopravvivere. Chi cerca un diciannovenne che ha appena finito il liceo? Alla fame. Quel sabato mattina cercavo nei bar un giornale con le inserzioni di lavoro . Niente, però un tizio cercava qualcuno che parlasse bene, molto bene l’inglese. Mi son fatto avanti. Sia pur con pudore gli ho raccontato di me. Non era molto convinto. Alla fine mi propose un mese di prova. Se la superavo, mi avrebbe regolarizzato: vitto, alloggio, un mensile che neanche pensavo possibile, ferie pagate…per le frequenze universitarie e lo studio vedi tu. Prima il lavoro. Se ce la fai…Avevo aiutato per tre anni mamma, ammalata, quando frequentavo il liceo. Sapevo usare gli elettrodomestici, lavare e stirare, tenere pulita la casa. Una sola cosa mamma faceva: cucinava. Male ma cucinava. Non aveva mai amato la nostra cucina. Questo quasi mi costò caro, persi quasi il lavoro, lo stipendio, la camera ed il bagnetto tutto per me. Ma alla fine del mese il dottore mi ha preso. Più per la buona volontà ed i progressi che per i risultati. E’ un galant’uomo ma anche piuttosto pignolo. Ho imparato che per lui le sei sono le sei, magari un minuto prima, non un minuto dopo. Ho fatto brillare i vetri, l’argenteria, i lampadari e le posate. Tengo i suoi ...
    ... vestiti in ordine, stiro bene le camicie…e sto migliorando in cucina. Per il servizio a tavola o cose del genere nessun problema. Le ho viste fare dall’altra parte della barricata, prima della disgrazia. Sono sopravvissuto, sopravviverò di certo. Ho anche superato con voti discreti due esami sui tre che ho preparato. Se va bene,finisco l’anno in pari con gli esami.
    
    Ho studiato fino a mezzanotte come sempre o quasi, e sono a letto.. La porta della camera socchiusa sia per sentire il rientro del padrone, vedere se gli serva qualcosa, sia per fare un pò di corrente. Fa caldo. Mi alzo subito sentendo la chiave che gira nella serratura. Il tempo di infilare la vestaglia ed arrivare alla porta e sento delle voci. Accosto i battenti quasi del tutto. Uscire? Così, spettinato ed in disordine certamente no. Anche solo col dottore non lo faccio mai. Una donna, impossibile sbagliarsi. Ragione di più per starmene da parte. Il padrone, se gli servo, chiama. Aspetto un poco. Passi, parole bisbigliate, la sua porta che chiude. Tra le nostre camere c’è solo il bagno. E’ stata pura fortuna la mia, quando già pensavo… no non si pensa a diciannove anni al suicidio, ma ero disperato. Morto papà è andata sempre peggio. Tiravamo avanti con il vitalizio della mamma. Se ne è andata poco dopo il mio compleanno. Pensavo di farcela con i pochi soldi rimasti. Mi sono iscritto anzi all’università. Poi sempre peggio. Chi offre un lavoro a me con tanti laureati a spasso? Vivevo dentro un sottoscala già ...
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