1. FlashForward per Marta: Il Collega


    Data: 02/04/2018, Categorie: Erotici Racconti Etero Sensazioni Autore: MartaP, Fonte: RaccontiMilu

    Avevo conosciuto Marta il giorno in cui mi ero presentato in quell’ufficio per cercare lavoro qualche anno prima. Avevo fatto con lei il colloquio preliminare ed era stata lei a caldeggiare la mia assunzione e a farmi da tutor nel primo mese di lavoro. Tra noi c’era sempre stato un rapporto molto cordiale di reciproca stima. Lei sul lavoro era sempre seria ed irreprensibile, difficilmente lasciava trasparire con me o con qualche altro collega i suoi stati d’animo o i suoi problemi.
    
    In ufficio avevamo saputo della sua separazione quasi per caso e in quegli anni ci eravamo abituati a vederla sempre gentile ma con un velo di tristezza negli occhi dovuto probabilmente alla solitudine. Negli ultimi mesi sembrava più allegra, ci aveva raccontato dell’arrivo di suo nipote in città per studi universitari, e noi eravamo felici di vederla più serena. Qualche maligno aveva fatto qualche battuta dl tipo “magari il nipote la tiene in esercizio”. Io non pensavo queste cose di lei. La stimavo profondamente come donna e come collega. Ero in qualche affascinato dalla sua figura tanto gentile quanto autoritaria, forte e fragile al contempo stesso. Del resto, le donne come lei, formose e con un bel sedere ed il seno grande mi erano sempre piaciute, più di una volta mi aveva pescato a guardarle il sedere o qualche sua generosa scollatura, e aveva sorriso.
    
    A volte scherzando le dicevo “Non &egrave colpa mia se sei così bona!”
    
    Eravamo quasi coetanei, lei un po’ più grande di me, sapeva ...
    ... della rottura con la mia fidanzata avvenuta qualche mese prima, ero stato io a dirglielo in un momento di sconforto e lei mi aveva esortato a reagire. “Sei bello e giovane ne troverai altre 100” mi diceva.
    
    In effetti aveva ragione, pur avendo 40 anni, nessuno me ne dava più di 30, occhi e capelli scuri alto 178 cm, con un fisico robusto potevo ancora giocarmi le mie chance con una donna.
    
    Ma quel giorno era stata molto silenziosa, con gli occhi sempre bassi e non aveva scambiato parola con nessuno dei suoi colleghi, a meno che non si trattasse di cose legate a lavoro.
    
    Quel giorno la vidi fermarsi alla sua scrivania anche dopo la fine della giornata di lavoro e la cosa mi sembrò strana, era sempre pronta a scattare via dopo la fine dell’orario di lavoro, come se dovesse correre da qualcuno. Mi avvicinai a lei per chiederle se per caso non stesse bene.
    
    “No,no grazie sto bene, sto solo raccogliendo le forse per andare a casa, oggi &egrave una giornata un po’ strana per me.”
    
    “Vuoi che ti accompagni? Casa tua mi &egrave di strada così eviti di prendere la metropolitana e arrivi in metà tempo, dai facciamo così preparati ti aspetto fuori.”
    
    “Va bene, un passaggio lo accetto volentieri dammi cinque minuti e arrivo. Grazie!” Mi rispose.
    
    Arrivò dopo un po’ più di 5 minuti ero in macchina ad aspettarla e la vidi uscire dall’ufficio, non mi ero accorto che quel giorno indossava una gonna più stretta ma soprattutto più corta di quelle che indossava di solito, il tutto ...
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