1. Inarrestabili e martellanti istanti


    Data: 02/04/2018, Categorie: 69, Sensazioni Sesso di Gruppo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Adesso ti sto osservando, ti divoro energicamente con lo sguardo in maniera bramosa e vorace, staziono di fronte alla soglia e là mi riconosco in modo incomprensibile alquanto irrequieta, mi sento molto critica, direi instabile, poiché ne abbiamo lungamente argomentato e predicato in lungo e in largo, ciò nonostante si capta sovente quel sentimento di turbamento, quell’essenza inevitabile di disaccordo e di contrastante dissapore, dal momento che la lusinga e nondimeno la conclusiva e inesorabile attrazione, m’ha persuaso sospingendomi sennonché là dinanzi a quel bubbolo, ubicato sul portone d’ingresso della tua abitazione.
    
    Io nel contempo pigio su quel pulsante e attendo prestando attenzione all’incedere di qualcuno che s’avvicina all’uscio. Un uomo spalanca il battente invitandomi ad accedere, ride salutandomi e dandomi l’amichevole e affabile benvenuto. Appena varco la soglia t’avvisto all’istante, sei là sfavillante, fedelmente esposta come pattuito, in quanto sei accomodata su d’una confortevole seggiola fasciata con un fazzoletto, ma interamente svestita, mentre le tue basse estremità sono accortamente annodate ai sostegni di quell’equipaggiamento. L’uomo con un’efficiente ed accorta avvisaglia, mi fa cenno di non aprir bocca né di squadrarti, tu sei molto graziosa e piacente, bella proprio come supponevo. Tu sei conscia che sono là, che siamo in quel luogo, giacché si nota in maniera tangibile dal nervosismo che trapela dai tuoi muscoli, che si palesa dalle tue ...
    ... gambe irrequiete, che si manifesta dal tuo addome in quanto si mette in azione accompagnando la respirazione sostenuta dall’esaltazione libidinosa, mentre i capezzoli raggirano la tua voglia, svelando la tua paura, facendo in ultimo spifferare le tue dissolute e viziose fantasie.
    
    Io frattanto mi denudo a rilento, mentre lui s’avvicina mormorandoti di non angustiarti, di lasciarti andare che è lì con te, io lo osservo mentre si china per accarezzarti la chioma, baciandoti in conclusione in maniera flemmatica e affettiva. In seguito, ignudo, mi dispongo di fronte a te, il sapere d’essere fasciata è come se ti magnificasse i sensi, giacché ti volti per ispezionarmi, eppure squadri unicamente il buio. In quella circostanza io m’abbasso collocandomi tra le tue cosce, con una mano t’accarezzo i piedi e vedo che t’irrigidisci: non t’assillare mia deliziosa amica, non affliggerti, è solamente la percezione del primario legame, come se in un istante t’avessero oltrepassato il corpo tutte le proiezioni e le visioni che hai perennemente avuto. Dopo mi chino per baciarti il piede e poi da là inizio a salire con la lingua, ti squadro con ammirazione, perché m’aggrada esaminarti, mentre rivolgi la testa all’indietro, lasciando che il tuo uomo ti sbaciucchi il collo, fintanto che le sue mani valenti e navigate ti rasentano i capezzoli.
    
    In realtà è giustappunto una scena provocante e irresistibile da osservare, perché è come se lo facesse per caso, poiché non è un accostamento richiesto né ...
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