Me stessa
Data: 21/03/2018,
Categorie:
Autoerotismo
Sensazioni
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... poi iniziare senza aver perso niente di quello che avevo lasciato.
E’ in special modo doveroso e necessario cominciare con calma, al momento abbasso le palpebre e la luce potente che si trova vicino a me non mi disturba, gli occhi si chiudono sempre di più, man mano che il piacere aumenta, io rilasso tutto il viso e il buio della vista aumenta anche senza dover strizzare gli occhi, giacché è come chiudere un sipario sul mondo esterno, simile a una tenda che scende lenta su tutto quanto non sia me stessa. C’è poi un brivido che si sviluppa dietro la nuca e un’onda che scende dalla testa, lungo tutto il busto, sul sesso e ancora più giù sulle gambe, avverto un fremito che mi mette sottosopra, che mi sconvolge la mente e il corpo, che mi fa quasi paura dall’intensità che porta con sé, perché è un forte, incontrollabile e irrazionale pulsare del sesso, ed ecco che sto godendo. Lo dico a me stessa, senza parlare e al mio corpo con le seguenti parole: godo, vengo.
Il respiro attualmente è affannato ed esausto, finalmente posso anche contrarmi un po’ e muovere la testa per il piacere raggiunto, adesso posso muovere le gambe, posso aprire di nuovo i contatti con il resto, posso lasciare che succeda quello che deve succedere, posso fare quello che voglio.
Alla fine mi riprendo un attimo, in seguito m’asciugo, sollevo gli slip e i pantaloni, m’osservo allo specchio, cerco di riprendere una maschera accettabile e discreta per chi è vicino a me, in conclusione mi ributto nella giornata che va avanti.
Nel frattempo io continuo a godere intensamente, profondamente e totalmente, sì, però dentro.
{Idraulico anno 1999}