1. Il primo incontro nel nuovo ufficio


    Data: 12/03/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: killerme34, Fonte: Annunci69

    Il nuovo ufficio era da poco stato inaugurato e tutti i dipendenti si erano trasferiti con una certa gioia: tanta luce, arredi nuovi, zona nuova con parcheggio per tutti..ma open space per tutti e niente più uffici singoli, da quattro o da sei come era prima! Una regola che valeva per tutti, dai grandi capi fino all’ultimo entrato.
    
    Enzo, il direttore marketing dell’azienda, era piuttosto turbato: non aveva più il suo ufficio privato, protetto da una porta che si poteva chiudere all’occorrenza, ma ora aveva davanti a se le oltre cinquanta persone che lavoravano nel suo gruppo, tutte li, sotto i suoi occhi, tutte insieme. Non poteva più avere l’intimità di una chiacchierata piccante con qualche audace sottoposta, a porte chiuse nel suo ufficio, ma un aspetto positivo c’era. La postazione di Enzo era situata proprio all’inizio del corridoio e chiunque arrivava al terzo piano dell’edificio doveva passare sotto il suo sguardo.
    
    Si rese conto che il suo gruppo era davvero numeroso: vedere tutti i sottoposti e non solo i suoi quattro riporti diretti, che soleva invitare nel suo ufficio privato, gli aveva aperto la mente e il desiderio. Era fine Agosto, i corpi erano ancora abbronzati e la scena a cui Enzo assisteva ogni mattina, a pranzo e la sera era deliziosa: corpi di ragazze dai 23 ai 30 anni sfilavano avanti alla sua scrivania come su una passerella, per prendere posto o per andare via, ammiccando e sorridendo al loro mega capo per ingraziarselo e farsi notare.
    
    Tra le ...
    ... giovani stagiste c’era Anna, 23 anni, un peperino di origini napoletane da 2 mesi in azienda. Anna non era difficile da notare: 1,65mt di un corpo abbronzato, capelli neri, occhi neri grandi, labbra carnose e invitanti, gambe sempre bene in vista e una quarta di seno sempre esaltata e messa in bella mostra.
    
    Lo sguardo di Enzo finiva sempre li, su quei due meloni neri duri che gli passavano davanti, invitanti, spesso esaltati da magliettine con scollo a V di cotone colorato talmente sottili da lasciar trasparire due capezzoli turgidi bel in vista che lo facevano eccitare alla follia.
    
    A fine settembre, dopo quasi un mese dal trasferimento, erano le 21 ed Enzo pensava di essere rimasto solo in ufficio. Per rilassarsi un pò e continuare a lavorare alla propria presentazione mensile agli azionisti, accese le casse del suo computer e selezionò musica jazz come sottofondo musicale, ad un volume abbastanza alto da risuonare in tutta l’ala dell’open space.
    
    “Take Five la trovo stupenda quando è eseguita dal Dave Brubeck Quartet, ma per il genere Jazz dovrebbe ascoltare un pò di artisti emergenti, ce ne sono tanti americani che potrei consigliarle, li ho sentiti esibirsi a New York quando ho studiato li” esordi Anna, piazzatasi con tanta intraprendenza di fronte alla scrivania di Enzo, indossando un abitino succinto che esaltava le sue gambe e il suo seno prorompente, offerto li, a distanza ravvicinata, agli occhi increduli di Enzo, che erano diventati d’un tratto bramosi di ...
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