1. Il viaggio di ritorno a casa su un camion


    Data: 11/09/2021, Categorie: Gay / Bisex Tue Racconti Autore: Michelino, Fonte: RaccontiErotici.xyz

    Ero uscito dalla caserma da neanche mezz'ora e stavo andando a prendere il treno per andare in licenza.
    Il caso volle che nel piazzale della stazione incontrassi un camionista di Pescara che conoscevo di vista,fu lui a rivolgermi la parola, ciao disse, ma tu non abiti a Pescara?, non proprio risposi, ma nelle vicinanze. Ci si soffetmó a prendere qualcosa al bar e parlando del più e del meno, venne fuori che lui era di ritorno a casa e se volevo avrei potuto approfittare di andare con lui.
    Ma, si, pensai, sarei certamente stato più comodo sul suo camion che sul treno con le panche di legno che mi avrebbe portato a destinazione, così non ci pensai due volte ad accettare il passaggio non pensando mai a quello che sarebbe successo.
    Con lui c'era anche il suo collega che lo alternava alla guida,dopo un paio d'ore di viaggio, facemmo sosta ad un autogrill, loro due scesero dicendo di dover andare al bagno, 10 minuti è sarebbero tornati.
    Scendo anche io dissi, scappa, anche a me.
    Nei bagni, c'erano tre urinatoi, loro occuparono i due laterali, a me rimase quello di centro.
    Quello alla mia sinistra fece un mezzo passo indietro, istintivamente mi voltai a guardarlo e i miei occhi si posarono sul suo cazzo, lui mi guardó e gli diede una menata, per sgrullarlo, girai lo sguardo dall'altro lato e vidi che anche l'altro stava facendo la stessa cosa.
    Il loro sgrullare non era naturale, stavano impiegando un pó troppo tempo,si stavano facendo una sega.
    Premetto che non ero gay ...
    ... ma quella scena mi eccitó e anziché uscire dal bagno, mi soffermai a guardarli fino a quando non sborrarono copiosamente, mi misi a ridere e loro fecero altrettanto strusciando i cazzi sulle mie mani.
    Senza ragionare li afferrai e iniziai a masturbarli.
    Dovetti fermarmi perché qualcun altro stava, entrando.
    Tornammo al camion, quello che guidava lo spostó parcheggiando leggermente più distante dal fabbricato.
    Ero seduto tra di loro e sapevo che avrebbero tirato fuori il cazzo, non ci volle molto perché lo facessero, li afferrai di nuovo e presi a segarli, li sentivo crescere e indurirsi tra le mani e dopo un pó sborrarono entrambi.
    Ripartimmo e dopo tre ore eravamo a Pescara.
    Femarono il camion appena dopo l'uscita, dell'autostrada in un parcheggio per mezzi pesanti.
    E adesso?, chiesi, non ti preoccupare, ti riportiamoa casa in macchina,mi tranquillizzai.
    Ti fa di divertirti ancora un pó, mi chiese uno, e perché no risposi, pensando ancora di segarli.
    
    Di nuovo misero il cazzo in bella mostra, dai, datti da fare presi un cazzo in mano e iniziai a segare, l'altro invece me lo piantó sulle labbra, dai, prendilo in bocca, obbedii senza pensare e mi ritrovai quel grosso cazzo in bocca che mi arrivava fino in gola, non lo avevo mai fatto ma mi venne naturale sbocchinarlo a dovere e in breve tempo un fiume di sborra mi si scaricó in bocca arrivando  fin nello stomaco, l'altro a sua volta mi piantó il cazzo in  bocca e mi fece ingoiare tutto il suo liquido caldo. Mi era ...
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