1. La Gogna - un racconto porno fantasy


    Data: 27/08/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Tue Racconti Autore: NuovoMenestrello, Fonte: RaccontiErotici.xyz

    Era notte fonda tra i vicoli di Cuneo Nel Cielo, Capitale del Regno degli Uomini. Il silenzio della plebe che si gode il meritato riposo dopo una giornata di fatica impietosa veniva rotto solo dalle risate di Mariano e Bea, due giovani che si godevano la spensieratezza di una calda serata estiva.
    Mariano la spinse in un vicolo con passione, baciandole e mordendole il collo. Aveva bisogno di dimenticare le difficoltà e le responsabilità. Suo padre era partito per la guerra contro i drow e non era più tornato. Ora era lui l'uomo di casa che doveva prendersi cura di sua madre e di sua sorella, e non se la stavano passando bene.
    Per cacciare via questi pensieri affondò un morso ancora più profondo nelle carni del collo di Bea.
    - Hai tanta voglia di me vero? - chiese lei maliziosa.
    Mariano infilò una mano nel vestito di lei, afferrando uno dei grossi e sodi seni della sua ragazza. L'altra mano la infilò sotto la gonna, alzandone il lungo lembo inferiore, alla ricerca del suo dolce frutto. Non indossava intimo, quindi fu facile trovarlo già umido di umori.
    La sua bocca salì invece dal collo fino alle labbra, baciandola con passione. Intanto la mano che le lambiva il sesso andò alla ricerca del sedere carnoso e con l'indice le insidiò l'ano. Bea ebbe un sussulto.
    - Vuoi incularmi eh? Vieni a dormire da me e ti darò finalmente il mio culetto.
    - Lo sai che non posso, devo tornare da mia madre e mia sorella.
    Bea sbuffò e lo allontanò. Odiava la madre e soprattutto la sorella ...
    ... di Mariano. Lui doveva essere solo suo, non voleva dividerlo con la sua famiglia, così invadente e insistente.
    - Quando le abbandoni e vieni via con me? Dai scappiamo via... Potrai avere il mio culetto tutte le volte che vuoi.
    - Lo sai che non posso...
    Bea sbuffò di nuovo e si allontanò lungo la via principale.
    - Bea aspetta - disse Mariano seguendola.
    
    Si inseguirono per diversi metri, un po' arrabbiati, un po' scherzando, un po' con malizia, finché non raggiunsero la Piazza dei Re, dove il grande palco sosteneva la gogna pubblica.
    - C'è una donna alla gogna - notò Bea.
    Nel buio notturno si intravedeva solo il contorno del suo corpo bloccato gola e polsi al legno e costretta a stare piegata in avanti. Chissà da quante ore era lì bloccata e cosa aveva già subito.
    - Ho un'idea - disse Bea maliziosa e prese per mano Mariano.
    Lo trascinò con sé, sotto al palco e si arrampicarono fino in cima. La raggiunsero alle spalle. Il vestito lungo fino alle caviglie era sporco di fango e strappato, segno del cammino della vergogna a cui era stata sottoposta. Bea ruotò intorno al legno per vederla in volto.
    - Mmmm! - mugugnò la donna con il morso in cuoio legato in bocca per tenerla in silenzio e impedirle di urlare tutta la notte e svegliare il vicinato.
    - Che ha fatto? - domandò Mariano.
    - Furto - rispose Bea leggendo il cartello appeso sotto la faccia.
    - Fammela guardare in faccia questa ladra...
    - Aspetta aspetta, ho un'idea migliore - disse Bea sorridendo e fermandolo - ...
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