1. La verità nascosta


    Data: 26/07/2021, Categorie: Feticismo Tue Racconti Autore: Keral, Fonte: RaccontiErotici.xyz

    Giada urlava forte in piazza, forse perché quella mattina aveva preso più caffè del solito, per l'ansia aveva fumato 5 sigarette in mezz'ora, il mal di pancia, misto al sudore sulla fronte per l'afa non l'aveva scoraggiata, stava accendendo la 6°sigaretta, le bandiere sventolavano forti al vento, quasi non si vedeva la scritta "giustizia per rossella", attraverso il suo megafono Giada cercava di far sentire la sua voce, ma si perdeva come una goccia in mezzo al mare, un mare di odio che presto o tardi l'avrebbe travolta.
    Era la prima manifestazione a cui partecipava, ce ne erano state già 2 quella settimana, una folla di donne che si univano in un solo grido per difendere i loro diritti, era passata già una settimana da quando al TG si sentì per la prima volta la storia straziante di Rossella.
    Rossella come migliaia di altre donne si recò in un centro aborto dopo aver avuto una gravidanza indesiderata, facendosi forza e coraggio riuscì a superare il corridoio di insulti creato dagli esponenti del movimento per la vita contro l'aborto all'esterno della clinica.
    Una volta entrata, dopo 3 ore di attesa ingiustificata, dato che si trovava solo lei in attesa, si trovò di fronte un dottore dal dubbio senso civico, l'ostilità era nell'aria, dopo un profondo esame, il dottore dai folti baffi sale e pepe e un leggero accento pasthu esordí con l'idilliaca lista di rischi e pericoli a cui si andava incontro, sulla scrivania, una foto incorniciata dei suoi figli, con scritto in ...
    ... stampatello "amo i miei figli" quando venne il momento di firmare tutte le autorizzazioni, arrivò la domanda spiazzante da parte del dottore, aggiustandosi gli occhiali a fondo di bottiglia sul naso disse.  "perché non ci ha pensato prima?", Rossella presa dalla rabbia uscì senza firmare, in lacrime si affrettò all'uscita della clinica, da quel momento in poi la sua vita non fu più la stessa, ironia della sorte, un manifestante contro l'aborto lanciandogli un sasso l'aveva fatta cadere a terra, rosella giaceva a terra in un pozzo di sangue, rosso come l'inferno. 
    Giada aveva sentito questa notizia dalla sua amica di infanzia Sabrina, e da subito l'aveva presa a cuore.
    Giada sin da piccola mostrava un animo ribelle, forse dovuto al fatto di dover compensare l'assenza del padre, morto quando lei aveva solo 5 anni, si sentiva in qualche modo la protettrice di se stessa e se non lo avesse fatto lei chi altri?
    Giada non era la più popolare della scuola, fu presa in giro per due settimane quando arrivò a scuola con i capelli verdi, al mondo non si esiste più come individuo.
    Non portò mai più i capelli verdi, li tenne del suo castano naturale, ma solo perché la sua amica Sabrina, che aveva una grande infulenza su di lei, le aveva detto che non le stavano bene verdi, forse spinta da una sincera criticità o solo per proteggere la sua amica dalla cattiveria della gente.
    Il fumo del lacrimogeno acceso da una manifestante adesso gli entra negli occhi e la riporta al presente, con una ...
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