1. Papà, il mio amante 8


    Data: 20/04/2021, Categorie: Incesti Tue Racconti Autore: Sole, Fonte: RaccontiErotici.xyz

    << Marta, Marta, come godo fanciulla mia >> mormorava Domenico, mentre mi pompava a pieno ritmo.
    << Che bello, papino. Adesso non ho più quel dolore. Mi piace sentirti dentro di me. >>
    << Che stretta, mi fa un po'male a volte: è una morsa la tua fregna. >>
    << Mi hai sverginata vero, padre mio? >> chiesi quasi implorando.
    << Certo, cucciola mia, ti ho aperta come una cozza. Vieni che cambiamo posizione. Ti insegno un trucco. >>
    Domenico, dopo essere uscito dalla mia figa, si distese supino sul letto e mi fece venire semiseduta sopra a lui, quindi imboccò la cappella nella mia passera appena dischiusa e mi invitò a calarmi su di lui, mentre con le mani mi teneva salda ai fianchi. Sentii il cazzo salirmi verso lo stomaco, dopo aver invaso il ventre. Avvertii ancora bruciore anche se meno forte di prima. Ero ancora piena di lui, un bastone rigido attraversava le mie viscere e io lo percepivo nettamente. Incomimciai a muovermi guidata dalle sue mani attornoai miei fianchi. Lui spingeva verso l'alto. Trovammo rapidamente la sincronia e andavno sempre più rapidi. Gridavo di emozione e di piacere. Lui godeva sbuffando. A un certo punto papino gridò più forte e mi sembrò irrigidirsi. Un'onda caldissima si propagò nel mio ventre e urlai ancora di piacere.
    << Che guaio, ti sono venuto dentro! Vai, Marta, corri in bagno a lavartela, sciacquala a lungo, svelta! >>
    Andai a lavarmi con l'acqua fredda, poiché lo scaldacqua elettrico era ...
    ... spento. Provai sollievo nel lavare via tutto quall'appiccicaticcio insieme a qualche crosticina di sangue rappreso.
    << Quando hai avuto l'ultimo periodo? >> mi chiese il mio papino quando ritornai in camera.
    << Ho terminato proprio ieri. >>
    << Meno male, allora non c'è pericolo. >>
    << E' stato bellissimo, Domenico >> dissi.
    << Mi fa piacere, cara che il mio uccello sia stato di tuo gradimento. >>
    << Mia madre l'hai ingravidata su questo letto? >> gli domandai.
    << No, a casa vostra. Qui ho fatto Simona con la mia povera moglie, e molti anni dopo l'ho spulzellata proprio come te oggi. >>
    << Perché queste curiosità, Marta? Non sei un po' perversa? >>
    << Anche tu non ti senti un depravato a chiavare le tue figlie? >> chiesi con un sorriso.
    << Tale padre, tali figlie >> rispose ridendo.
    << Vorrei che io, te, mia madre e Simona abitassimo tutti assieme. >>
    << Sareste il mio piccolo harem, non male. Ma chissà se riuscirei a soddisfarvi tutte: soprattutto tu e Simona siete giovani e quindi molto esigenti. >>
    << Penso che dovrei tronare casa ormai, amore. >>
    << Mi raccomando, vita mia, non una parola con tua madre. Per il momento facciamo così, poi vedremo. >>
    Ci salutammo con un lungo bacio. Facevo un po' fatica a camminare: la passera mi bruciava ancora un po', me la sentivo grossa, gonfia. Giunsi a casa e preferii dire a mia madre che non stavo troppo bene di stomaco e che mi sarei messa un po' sul letto per riposarmi. 
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