1. Papà, il mio amante 5


    Data: 14/04/2021, Categorie: Incesti Tue Racconti Autore: Sole, Fonte: RaccontiErotici.xyz

    Simona mi insegnò il sessantanove. Ce la leccammo vicendevolmente. Lei riuscì a farmi gridare di piacere come non mi era mai successo; io gliela aprii con le dita e le cacciai la lingua in profondità.
    << La tua fica e un bocciolo, la mia una rosa un po' sfiorita >> mi sussurrò quando ci fummo alzate per vestirci.
    Ebbi un momento di panico quando non riuscii più a trovare gli occhiali, rimasti in mezzo al prendisole di Simona. Me li porse lei, consigliandomi di pulire quanto prima le lenti e stringendomi forte a sé.
    << Simo, com'è, secondo te, che siamo sorelle ma tu sei bella mentre io sono una racchia? Credo di aver preso da mia madre che non è proprio un granché >> dissi ridendo.
    << Non sei gentile, Marta. >>
    << Beh, io non sarò gentile, ma certo che Domenico deve essere di bocca buona per scoparla. >>
    << Non sarà che incominci a essere gelosa di lei? >> chiese Simo con un sorrisetto.
    Lasciai cadere il discorso visto che eravamo ormai giunte alla macchina. Simona mise in moto e si diresse verso un paese non lontano, con l'intenzione di cercare un posto dove mangiare. Trovammo una trattoria. Ci sedemmo a un tavolo, l'unico libero. Mi accorsi che Simona calamitava gli sguardi interessati di alcuni uomini presenti; a me nessuno faceva proprio caso. Qualcuno avrà pensato che ne fossi la figlia, troppo piccola e troppo brutta.
    << Domani, Marta, studiamo un po' insieme. Mi hai detto ...
    ... che avevi bisogno di una mano per matematica, vero? >> fece Simo.
    << Facciamo soltanto matematica? >>
    << Sbaglio o ci stai prendendo gusto, ragazzina? >>
    << Ti amo >> le sussurrai all'orecchio
    << Ti amo >> rispose lei.
    Ritornate alla macchina ci baciammo ancora. Il giorno dopo lo trascorremmo in gran parte sui libri, anche se Simo volle accarezzare ancora le mie intimità, attenzione che ricambiai volentieri. Le dissi che era assai più brava dei miei insegnanti.
    Quattro giorni dopo incominciarono gli esami. Simona mi accompagnò con la macchina e alla prova orale volle essere presente.
    Purtroppo la settimana successiva dovette partire di nuovo: aveva un congresso in Finlandia, quindi sarebbe rimasta via per molti giorni. Restai da sola, dopo quel periodo bellissimo. Fui tentata più volte di porgere qualche domanda a mia madre, sul mio pseudo-papà Carlo, su Domenico, sulla sua trascorsa intimità con Simona, ma mi trattenni anche quando lei ironizzava sul fatto che io e Simo fossimo "un po' troppo appiccicate". Ripresi presto a pensare a Domenico e a quanto mi sarebbe piaciuto provocarlo un po', ma avevo paura. Temevo che avrei dovuto cedergli completamente. Il fatto che fosse il mio vero padre mi  frenava, anche se l'esempio di Simona mi spingeva a gettare le remore. Ero davvero pronta per un rapporto con un uomo? Secondo Simona sì, mi aveva detto che non avrei avuto che da guadagnarci. 
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