1. L'erba del vicino è sempre più dura - capitolo 4 - buon compleanno


    Data: 26/02/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: anonimo21, Fonte: Annunci69

    Ci fu una sera in cui io e Francesco stavamo guardando un film insieme. Avevamo fumato un paio di spinelli ed eravamo entrambi su di giri. Lui mi provocava, come sempre, e quella sera mi fece veramente impazzire! Scherzavamo del più e del meno durante il film quando mi disse che gli era spuntato uno strano bozzo nella coscia. Indossava dei jeans quella sera e con le dita mi indicò un punto preciso nel terzo superiore della coscia. Prontamente gli risposi "E che vuoi da me?" e lui mi chiese se potevo toccarlo così, magari, avrei capito cosa fosse. Allungai la mano e una grossa protuberanza si era, effettivamente, formata. La toccai e aveva una consistenza carnosa. Capii immediatamente di cosa si trattava ma non avevo nessuna intenzione di lasciarmi sfuggire quell'occasione. Ci girai intorno ed era veramente grosso come bozzo, glielo dissi mostrandomi preoccupato. La base di questo bozzo proseguiva verso il suo inguine e io lo tastai per un bel tratto finché non potevo più fingere ingenuità e mi trovai ad un bivio: scoprire le mie carte oppure sdrammatizzare. Le mia eccitazione era alle stelle perché stavo finalmente toccando il tronco che desideravo da mesi... e che tronco! Anche quella volta, però, mi mostrai codardo e, fingendo indignazione, gli diedi un pugno e lo insultai.
    
    Francesco rise di gusto e la cosa finì lì.
    
    Passò ancora qualche settimana durante le quali la nostra amicizia proseguì florida e la mia infatuazione aumentò esponenzialmente.
    
    Un sabato sera ...
    ... andammo a ballare per festeggiare il mio compleanno e bevemmo parecchio. Di ritorno dalla discoteca Francesco mi propose di passare dallo studio di suo padre per fumarci uno spinello in tranquillità. Erano le 4.30 e, quindi, rifiutai perché i miei genitori avrebbero telefonato presto per avere mie notizie. Lui insistette parecchio, cosa alquanto strana e, alla fine, accettai. Lo avevo visto in ansia per tutta la sera ma non ne capivo il motivo. C'era sicuramente qualcosa che lo preoccupava ma tutte le volte che glielo chiesi mi rispose di non preoccuparmi. Arrivati in ufficio notai che il divano letto era aperto ma non ricordo come lo giustificò, io pensai che c'avesse portato qualche squinzia durante il pomeriggio. Andai in bagno e, dopo, come è mia consuetudine mi lavai.
    
    Ci sedemmo nell'ufficio e io feci lo spinello che, successivamente, fumammo. Mentre fumavamo stavamo scherzando come sempre quando gli dissi ridendo che era un pezzo di merda perché non mi aveva fatto nessun regalo. Lui mi rispose: "È chi te l'ha detto?" al che io ribattei che il mio compleanno era terminato a mezzanotte e non avevo ricevuto niente da lui, quindi bisognava fare 2+2. Mi disse che la mezzanotte non contava, che noi avevamo festeggiato quella sera e che, adesso, mi avrebbe dato il mio regalo. Mi trovai d'accordo e, scherzando, gli risposi: "Ok coglione. Vediamo!" Si fece serio come non lo avevo mai visto ma era anche molto calmo e rassicurante.
    
    F: "Mario io ho capito da mesi cosa vorresti ...
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