1. Fragile barriera


    Data: 25/02/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Quella ragazza era senz’ombra di dubbio assai avvenente e voluttuosa da cagionarti all’istante inediti spasmi alla pancia, io mi chiedevo di continuo se potesse apparire una fortuita coincidenza o se fosse uno scapestrato quanto eccentrico capriccio della sorte. Non saprei comunicarlo né illustrarlo esattamente, tuttavia ho ben chiaro in mente, che il colore penetrante dei suoi magnifici occhi blu, per niente candidi, indagarono indecentemente i miei analizzandoli a fondo, per il fatto che quando le strinsi la mano per presentarmi, captai lestamente che i miei vasi sanguigni ribollivano e il mio cuore strepitava a seguito di quel contatto. Quella lasciva, deliziosa e inebriante ragazza, aveva solamente poco più di vent’anni d’età, eppure dalla sua corporatura trionfava in maniera netta e decisa una diabolica e pervertita libidine, attraversata da un’intrinseca forma di naturale carnalità.
    
    A dire il vero, quel tardo pomeriggio, io l’avevo conosciuta in fretta per pura combinazione, durante il tempo in cui lei utilizzava presso il distributore di benzina l’aspirapolvere a gettoni per pulire la sua Toyota Yaris blu scura usata, mentre io attendevo invero di riempire il serbatoio di benzina della mia autovettura, tormentatamente da solo e per di più scoraggiato, dal momento che le banconote che possedevo non venivano accettate dal distributore automatico, non potendo in tal modo fare il pieno di carburante. Come se non fosse stato sufficiente, nella mattinata ero uscito ...
    ... persino sconfitto da una querela inflittami dalla compagna alla quale avevo commissionato buona parte dei miei risparmi, ma che sfortunatamente l’ufficiale giudicante le aveva dato ragione al termine del giudizio finale del processo. Fortunatamente però, per merito del suo apprezzato e insperato soccorso riuscii in ultimo a fare benzina, poiché lei mi prestò trenta euro pur non conoscendomi, che io le avrei sollecitamente restituito alla prima propizia occasione lasciandole i miei dati personali. Se non fossi stato lucido e misurato, di certo quel pomeriggio di confusione globale lo avrei trascorso all’interno d’un locale occupato a trangugiare calici di liquori. In giro, per usanza si maligna e sovente si sparla, che i patrocinatori hanno in genere delle fascinose assistenti sulle quali rovesciare l’opportuna emarginazione. La mia collaboratrice in verità aveva l’aspetto molto attraente, sì, tuttavia da farabutta si era smodatamente invaghita del coniuge.
    
    Come fidato amico, peraltro pure celibe, mi era rimasto nella cerchia degli affidabili amici soltanto Ruggero, un intermediario d’una affermata organizzazione che smerciava prodotti farmaceutici, intascava una marea di quattrini ed era sempre circondato da donne differenti. Io, invece, disgraziatamente, era da tre anni che conducevo un’esistenza primariamente coniugale con Agata, quell’abietta e schifosa sgualdrina che m’aveva mollato per un balordo e sconclusionato sportivo, che si vantava ai quattro venti delle sue peripezie ...
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