1. Il prete innamorato del mio culetto


    Data: 09/03/2021, Categorie: Gay / Bisex Tue Racconti Autore: Moss, Fonte: RaccontiErotici.xyz

    Era un pomeriggio assolato e afoso di un Luglio molto secco, ed erano circa le 3 quando, uscendo da casa, camminavo a passo spedito verso la chiesa, che si trovava nella piazza principale del piccolo comune dove abitavo. 
    
    Il mio nome è Marco, ho da poco compiuto 18 anni e oltre a stare al 4 anno di liceo, sono anche un chierichetto presso la chiesa del mio paese, al servizio del parroco, Don Enrico. Nonostante non sia più un ragazzino, il mio fisico dice tutt'altro. Non ho praticamente alcun tipo di peluria, da nessuna parte, tranne qualche sporadico pelo nella zona del pube. Il mio primo rapporto omosessuale fu con mio cugino, di 4 anni più grande. Eravamo ragazzini, alle prime armi, e a quanto pare ho sempre posseduto un culetto irresistibile per gli uomini. Mio cugino mi iniziò ai piaceri del cazzo, nei nostri lunghi pomeriggi passati insieme a casa sua, dove il fatto che entrambi i genitori lavorassero fino a tardi ci ha decisamente aiutati a divertirci in tranquillità. Avevo accettato il fatto di essere gay, e di provare più piacere nel far godere gli altri rispetto a godere io stesso. Mio cugino mi fece capire che io ero più di un ragazzino passivo, a me piaceva fare la troia. Lui sborrava litri soprattutto quando, alle gioie che il mio culetto gli procurava, si aggiungevano le mie vocine da troia, mentre lo imploravo di venire e di riempirmi della sua sborra calda. Dai 16 anni capii che questo era ciò che mi eccitava. Ma torniamo al nostro caldo pomeriggio di ...
    ... Luglio. Conosco Don Enrico da quando frequento più assiduamente la chiesa, praticamente da un paio di anni. E' un uomo non più giovane, con delle mani forti e con un fisico decisamente non decadente rispetto all'età. E' arrivato nel nostro paese dopo che, secondo quello che dicono le pettegole di cui le chiese sono notoriamente infestate, fosse stato cacciato dalla sua precedente diocesi per motivi di alcol. Vi preannuncio che, per fortuna, non si trattava di quello. E lo scoprii proprio quel pomeriggio. Don Enrico mi chiese di dargli una mano per l'allestimento, in chiesa, di tutti i preparativi per la festa padronale, in programma 2 settimane dopo. Appena entrai, notai che la chiesa era vuota e mi stupii di ciò. Pensavo che sarei stato in compagnia degli altri chierichetti, ma non c'era nessuno. Stavo quasi per andare via, credendo di aver sbagliato giorno o orario, quando Don Enrico apparve dalla porta della sacrestia, con un sorriso stampato in volto. In men che non si dica mi raggiunse, mi chiese scusa per non avermi avvertito prima del fatto che gli altri 3 chierichetti gli avevano dato buca,e mi baciò sulle guance come era suo costume. Quei baci mi diedero un forte brivido lungo tutta la schiena. Ho sempre trovato Don Enrico estremamente affascinante, e il fatto che fossimo completamente soli in quel momento fece risvegliare qualcosa in me. Ciononostante, mantenni la calma e la compostezza e seguii Don Enrico mentre mi elencava ciò che aveva in mente. Lavorammo per circa ...
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