1. Come sono diventata laura


    Data: 23/02/2018, Categorie: Trans Autore: LauraC, Fonte: Annunci69

    Era da un po’ che il rapporto con la mia tipa non funzionava più ed ero più che mai stressato a causa del lavoro. Avevo bisogno di cambiare aria, uscire un po’ e soprattutto farmi un tuffo al mare. Così ho deciso di partire.
    
    Dopo due giorni che ero arrivato, mia cugina mi chiede se voglio andare al mare con lei e i suoi amici. Ero indeciso. L’idea di stare in mezzo alle coppiette che si fanno le effusioni mentre io ero in piena crisi non mi allettava ma alla fine ho deciso di accettare.
    
    La giornata trascorreva tranquilla ma mi annoiavo un po’, stavo quasi per tornare a casa e, quando stavo quasi per comunicare la mia decisione, vedo un tipo che viene verso di noi sorridendo e mia cugina si alza per salutarlo. Lui mi guarda e dice: piacere, Andrea.
    
    Io non posso non notare che è un bel ragazzo, e che aveva un costume che lasciava poco spazio all’immaginazione. Mi sento in imbarazzo per aver avuto questo pensiero ma poi mi dico: che male c’è trovare un ragazzo carino? Non vuol dire nulla!
    
    Stranamente cominciamo a parlare come se ci conoscessimo da parecchio. Lui mi dice che vorrebbe anche lui trasferirsi all’estero. Io gli ho detto che se voleva, ero a disposizione per qualsiasi cosa avesse bisogno.
    
    Lui mi guarda con un sorriso e mi ringrazia.
    
    Ci accingevamo a partire quando lui mi chiede se potevamo vederci dopo cena perché era molto curioso di come è la vita dove abito. Io guardo mia cugina e lei mi dice che non c’era problema perché era stanca e preferiva ...
    ... rimanere con il suo zito. Allora io rispondo che va bene, e lui mi dice: preparati a bere! Io rido e gli dico: a me piace, ma poi chi mi porta a casa? Non ti preoccupare, semmai ti butti sul divano.
    
    Torniamo a casa e mentre mi facevo la doccia, mille pensieri mi passano per la testa ed io non capisco cosa mi succede.
    
    Alle 10 suono il suo campanello. Arriva Andrea in pantaloncino e maglietta e mi dice che i suoi erano partiti e che non dovevo farci caso al casino perché a lui non piacevano le faccende domestiche.
    
    Entro e lui subito mi offre un bicchiere di vino e ci mettiamo a bere. Io guardo in torno e gli dico che dove abito anche gli uomini devono fare i lavori domestici perché le donne sono molto emancipate e non si lasciano comandare. Lui mi dice che allora non si metterebbe mai con una tipa così. Infatti per questo aveva mollato la sua tipa. Io gli dico che a casa sono io che rassetto e cucino. Lui mi guarda e dice: il maschio deve provvedere e soddisfare la femmina a letto e la femmina deve fare questi lavori ed essere sempre pronta al maschio! Io concordo e dico che se fossi femmina sarei orgogliosa di servire al mio maschio. Lui sorride ed io mi rendo conto che ho parlato al femminile. Faccio finta di niente ma sentivo la faccia che mi andava a fuoco. Perché ho parlato al femminile?
    
    Passano le ore e continuiamo a bere, finché io gli dico: Andrea, è meglio che me ne vada, altrimenti dopo non riuscirò a guidare la macchina! Lui mi dice, non ti preoccupare, ...
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