1. È già domani.


    Data: 18/09/2017, Categorie: Tradimenti Autore: Aletheia, Fonte: EroticiRacconti

    Quando siamo arrivati qui, abbiamo spento i cellulari e li abbiamo appoggiati sul tavolino in salotto.
    
    I cappotti hanno avuto meno fortuna: gettati a terra, giacciono in ammassi informi di stoffa. Vuoti.
    
    Il resto dei vestiti disegna una costellazione sul pavimento: forse, guardandola dall'alto, da molto, molto lontano, potrebbe essere possibile individuare il momento in cui le ho infilato due dita tra le labbra e gliele ho passate lungo tutto il percorso che dalla sua bocca porta alla fica.
    
    "Non voglio addormentarmi..." Mi dice strofinandomi una guancia sul petto.
    
    Staremo insieme ancora per poche ore: fossero settimane, il tempo non sarebbe comunque abbastanza.
    
    Mentre parla, le guardo la gola tremare: il riverbero della sua voce mi solletica la pelle e i chiaroscuri delle sue forme fomentano i miei demoni.
    
    Sono sfinito, eppure, sapendo che non la rivedrò per molto tempo vorrei averla ancora: quanto sarebbe bello se fosse possibile estendere nel tempo la presenza di una persona, basandosi semplicemente su quanto se n'è è trascorso insieme, e non sentirne la mancanza...
    
    Le accarezzo appena la spalla nuda e scendo sulla curva del suo seno.
    
    "Mmm... Cosa fai..."
    
    Non apre nemmeno gli occhi: questa gattina mezza addormentata non mi guarda, ma sente benissimo la mano accogliere a coppa il seno soppesarlo, plasmarlo.
    
    Le mie dita conoscono ogni centimetro del suo corpo: mentre lei mi succhiava il cazzo, poco prima di farmela salire a candela ed essere ...
    ... una cosa sola, quelle stesse dita le avevano penetrato il culo facendola bagnare copiosamente...
    
    Ora, come se avessi trovato una perla in un inaspettato e segreto anfratto del mare, stringo tra i polpastrelli un suo capezzolo.
    
    Ora piano, ora più forte.
    
    I suoi lamenti tradiscono un piacere che conosco bene.
    
    Istintivamente il mio sguardo viene catturato dall'orologio del televisore: il tempo mi scivola dalle mani come sabbia... Stringo più forte, come se potesse servirmi a fermarlo. A trattenerla.
    
    "Così mi fai male... Non smettere, ti prego..."
    
    Mi sposto, sciolgo l'abbraccio.
    
    "Tieni gli occhi chiusi..."
    
    Le apro le gambe dolcemente e la bacio nell'interno coscia. Dal ginocchio, con piccoli baci, a poco a poco mi avvicino alla fica.
    
    Le passo la lingua tra le labbra e lei mi lascia fare: sa di sesso, di orgasmi, di fretta, di rabbia e tristezza.
    
    La lecco profondamente. Ad ogni suo gemito io acquisisco forza.
    
    Mi alzo ignorando le sue proteste e la guardo: è un lago e parte della sua marea è sulla mia bocca...
    
    M'inserisco tra le sue gambe, di nuovo eccitato e senza alcuna resistenza la punta del mio cazzo apre la strada: m'immergo dentro di lei ed è veramente come scivolare tanto è bagnata.
    
    Io non capisco come riesca a farmi sentire pieno di vita anche quando non mi è rimasto più niente, ma non m'importa. Voglio averla ancora una volta.
    
    La prendo dolcemente, lentamente affondo e riemergo.
    
    Mi circonda con le gambe, mi abbraccia stretto ...
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