1. io e Doria (2)


    Data: 02/10/2017, Categorie: Feticismo Maturo Autore: ben_quick, Fonte: xHamster

    ... ardentemente, leccandole la bocca piena di quei sapori.
    
    “sei una fogna, ma ti amo” le dissi guardandola negli occhi, Doria sorrise, non si era neanche tolta il foulard nero.
    
    Le presi la faccia le aprii la bocca e le sputai dentro, quindi la baciai e la leccai, poi di nuovo, le sputai in bocca e di nuovo la baciai.
    
    “Sono la tua puttana” ripeteva Doria come in trance, intanto le tormentavo la Bernarda con le mie dita.
    
    “sputami tu ora.” Le chiesi offrendole la mia lingua, Doria sputò e io mi misi in bocca la sua saliva.
    
    “sputami sulla mano” ancora una volta Doria sputò, non aveva più molta saliva e dovette fare osceni versi con la bocca per produrne della nuova, sputò di nuovo e mi riempì la mano di sputo, io la leccai con la lingua e quindi glie la passai sulla sua, leccammo entrambi dalla mia mano e alla fine suggellammo il tutto con un bacio bagnato e rorido di saliva.
    
    “oggi non ti scoperò nella figa, sei contenta però che ti ho aperto il culo?”
    
    “si amore mio, ero vergine dal culo, neanche a mio marito l’ho mai dato, solo a ...
    ... te…”
    
    “per dimostrarti il tuo amore voglio leccare la tua biancheria intima e le tue scarpe e farmi una sega.”
    
    Doria aprì il suo armadio e tirò fuori la sua biancheria, io mi buttai a terra strusciandomi addosso mutande, reggiseni, culotte, vestaglie di seta, guaine, calze e collant, infilai un gambaletto nero velatissimo sul mio cazzo a mo’ di preservativo e una calza nera nella mia mano, iniziai a spararmi una sega con gran vigore, la sborrata arrivò presto e venni in quel profilattico di nylon, Doria si abbassò e pulì il gambaletto dalla mia sborra. Quindi passai alle scarpe, aperte e chiuse, estive e invernali le leccai tutte, succhiando i tacchi e insalivando il cuoio, a quelle aperte andai anche a tirarne lo sporco lasciato dai piedi di Doria e inghiottii tutto, di nuovo presi a spararmi una sega ed eruttai in una sua scarpa che Doria indossò, facendosi un giro per la stanza ridendo come una troia, quindi tornò a sedersi a terra, se la sfilò e leccò la sborra residua dentro di essa, mentre io le leccavo la sborra dai piedi fasciati di nylon. 
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