1. La scorciatoia


    Data: 19/02/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: CxMIII, Fonte: RaccontiMilu

    Se si era trovata in questa situazione era solo per colpa sua.
    
    Patrizia, per tornare a casa, usava spesso la scorciatoia attraverso la villa, però mai di sera.
    
    Quella volta, forse perché era stanca e non vedeva l’ora di tornare a casa, si era infilata nel vialetto sterrato e semibuio, invece di fare il lungo giro per la strada asfaltata.
    
    Per un attimo aveva pensato che fosse una cosa poco prudente, poi la sua attenzione era stata catturata dal ‘dove metto i piedi’, visto che non aveva nessuna intenzione di rovinare le scarpe nuove, con il tacco alto e sottile.
    
    Sicuramente non era il posto più adatto per una bella ragazza, alta, slanciata, con due belle gambe lunghe ed un culetto rotondo, perché, anche se lei non vestiva in maniera esagerata, non era certo il tipo da passare inosservato.
    
    Era quasi buio ed il vialetto non era illuminato, doveva guardare in basso con attenzione, cercando di evitare i numerosi sassi, così si era accorta di loro quando praticamente le erano quasi addosso.
    
    La realtà, purtroppo, non è un videoregistratore, dove basta premere il tasto rewind, se hai sbagliato il punto da vedere.
    
    Erano in tre, belli grossi e, probabilmente, abbastanza pieni di birra da rappresentare un pessimo incontro per una bella ragazza sola di notte.
    
    Patrizia non ebbe neanche il tempo di pentirsi dell’imprudenza commessa, che l’avevano attorniata, cominciando a toccarla.
    
    Uno l’afferrò da dietro piazzandole le mani sui seni, mentre un altro le infilò ...
    ... una mano sotto la gonna, cominciando a risalire, dal ginocchio fino alla coscia.
    
    Si fermò in mezzo alle gambe, con il palmo che si strofinava su e giù, mentre una mano le tappava la bocca.
    
    Intanto i tre le parlavano, ma lei riusciva al massimo a cogliere qualche parola, qua e la: ‘… fica ‘ ti piace ‘ culo …’
    
    Quello che l’aveva presa da dietro, le aveva alzato completamente la gonna e si stava strofinando contro il suo sedere, poteva intuire il suo pene duro, dentro i pantaloni, che spingeva, come se volesse aprire la stoffa ed entrarle dentro.
    
    Si sentì sollevare di peso.
    
    Quando la misero giù si trovavano abbastanza lontani dal vialetto, in un punto completamente buio ed isolato, dove nessuno li avrebbe visti.
    
    ‘Adesso, se vuoi tornare a casa sana e salva, me lo succhi.’
    
    Aveva parlato il più grosso dei tre, quello che sembrava essere il capo.
    
    Patrizia ebbe una reazione che sorprese anche lei.
    
    Normalmente una donna sola ed indifesa, in una situazione del genere, si mette a piangere, supplica, invece lei reagì in maniera dura, come se quei tre non potessero fare di lei quello che volevano:
    
    ‘Non ci penso per niente …’
    
    Rimasero fermi, sorpresi, per qualche secondo, poi lei si senti di nuovo prendere da dietro e sollevare.
    
    Un altro le allargò le gambe, mentre il capo si toglieva la cinta dei jeans.
    
    Patrizia gridò quando la prima cinghiata la colpì all’inguine, ma l’uomo non sembrò turbato dalla cosa e continuò a colpirla.
    
    Anche se il collant e ...
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