1. Rashid, l'archivista - atto secondo


    Data: 02/10/2017, Categorie: Etero Autore: marynella, Fonte: EroticiRacconti

    Sono passate alcune settimane dalla scopata con Rashid, l’archivista dell’azienda nella quale lavoro. Non riesco a togliermi dalla testa la visione del suo membro arabo, enorme, pesante, durissimo, faraonico…
    
    Ho sempre avuto una predilezione speciale per le “grosse dimensioni” dei cazzi, e dissento dalla facile ipocrisia delle altre donne che dicono “quello che conta è come si usa, non le dimensioni”: tutte stronzate!
    
    Sfido qualsiasi donna a fare affermazioni del genere in uno spogliatoio femminile o in contesti simili, al riparo da orecchie maschili…siamo tutte bugiarde e ipocrite! Ci piace il cazzo bello duro e grosso, altro che storielle pietose e rassicuranti per i poveri maschietti con ansia da dimensioni e prestazione!
    
    E Rashid racchiudeva tutto quello che una donna può desiderare: un membro grande, durissimo e sempre pronto all’uso in poco tempo, ricchissimo di sperma. Un vero maschio arabo, focoso, bastardo, violento il giusto…
    
    Avevo continuamente la fica bagnata appena pensavo a lui, anche quando scopavo con mio marito (che è anche lui molto ma molto dotato) e con il mio amante-capo (anch’esso dotatissimo…) mi eccitavo ancora di più e sussurravo dentro di me il suo nome, Rashid.
    
    Ma avevo paura a rivederlo, paura di entrare in un tunnel erotico e sessuale senza uscita…mi conosco troppo bene! Ma la voglia era tanta…
    
    Qualche giorno fa arrivo in ufficio tutta trafelata, in ritardo…mio marito ha voluto scopare appena sveglio e non mi lasciava scendere ...
    ... dal letto. Ma ha goduto solo lui, venendomi un paio di volte sia in bocca che nel culo. Io ero troppo tesa per il lavoro e l’ho fatto godere alla svelta…ma sono rimasta a bocca asciutta!
    
    In ufficio avevo i “bollenti spiriti”, il sapore e il ricordo della scopata con Rashid mi tormentavano, i mancati orgasmi con mio marito amplificavano la voglia…il mio direttore era negli USA per un convegno, neanche c’era lui a scoparmi la mattina. Decisi di scendere in archivio!
    
    Mandai una mail a Rashid per ricercare un progetto in archivio, avvertendolo che sarei passata in pausa pranzo a prenderlo.
    
    Alle 14 scendo nel sotterraneo in ascensore, emozionata e con la fica già bagnata. Faccio il lungo corridoio freddo e tetro col cuore in gola…ho voglia di essere violentata! Entro nel piccolo stanzino-ufficio di Rashid, lui è di spalle a mettere ordine tra i faldoni, si gira sornione “ah eccoti dottoressa, ho preparato il progetto, ora arrivo…preparati!” questa frase mi suona come una dolcissima minaccia, mi slaccio lentamente i bottoncini della camicetta viola di raso, il mio piccolo seno è già turgido, i capezzoli dritti come chiodi, un calore mi pervade tra le cosce…Rashid si avvicina col faldone in mano, sorride malizioso guardandomi il seno seminascosto, i suoi occhi neri e profondi mi penetrano il cervello e la pelle…con il faldone sotto il braccio, mi afferra senza dire nulla per i capelli, tirandoli sino a farmi urlare di dolore, e mi spinge giù in ginocchio. Non so se è un caso, ...
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