1. La storia di come la mia verginità posteriore non è andata a mio marito


    Data: 18/09/2017, Categorie: Cuckold Etero Autore: SposinaNovella, Fonte: RaccontiMilu

    ... Finalmente iniziava a piacermi, sentire il potere di poter decidere il ritmo e di notare le reazioni del pezzo di carne che avevo in bocca e che mi riempiva’ forse con mio marito non provavo questo piacere anche per via delle ridotte dimensioni, chissà’
    
    Il mio pompino durò qualche minuto, dopo di che Emanuele mi sollevò di peso e mi portò in camera, gettandomi sul letto. Si spogliò e iniziò a fottermi, senza ulteriori preliminari. Io mi ero bagnata per la situazione e per il precedente pompino e il suo cazzo scivolò dentro di me senza particolari problemi.
    
    Solo pochi colpi e iniziò a dirmi:
    
    – ‘sai cosa succede stasera?’
    
    – ‘cosa?’
    
    – ‘mantieni la tua promessa e diventi la mia troia per davvero’
    
    – ‘ma io sono già la tua troia!’
    
    – ‘eh no, cosa devi fare per poter essere la mia troia? E usa i termini giusti”
    
    – ‘devo farmi aprire il culo da te’
    
    – ‘esatto, ed &egrave arrivato il momento’ girati!’
    
    Mi girai stesa sulla pancia, in modo da offrirgli il mio culetto, tra l’eccitazione e l’alcool agivo in modo spontaneo, senza pensare alle conseguenze.
    
    Sporsi un po’ indietro le chiappe, aspettandomi che lui si sarebbe tuffato col viso tra di esse, a leccarmi.
    
    Ero abituata così, quando mio marito voleva giocare un po’ col mio culetto, mi leccava il buchino a lungo, me lo ammorbidiva e ogni tanto ci infilava dentro la punta di un dito’
    
    Invece Emanuele mi infilò due dita nella fica, le estrasse bagnate e le usò per accarezzarmi un po’ l’ano.
    
    Per ...
    ... fortuna si rese conto che quello non sarebbe stato sufficiente e allora tirò fuori da un cassetto un flaconcino di lubrificante, ne spalmò una bella dose sul mio buchino, era fresca e aveva una consistenza gelatinosa; poi ne spalmò anche sulla sua asta.
    
    Mi prese per i fianchi e da stesa mi fece mettere carponi, o meglio, a pecora.
    
    Mi disse di inarcare la schiena e sporgere il culo, mi sentivo esposta e oscena.
    
    Puntò il suo cazzo al mio ano, lo appoggiò e poi spinse.
    
    Probabilmente fu merito del lubrificante che aveva usato, ma la mia rosellina cedette con poca fatica e fece entrare dentro di sé la larga cappella.
    
    – ‘vedi che sei una troia nata? Il tuo culo non vedeva l’ora di essere aperto! Adesso però stringi i denti”
    
    Non afferrai subito il senso della seconda parte della sua frase, ero meravigliata dal fatto che fosse entrato così facilmente, mentre mi aspettavo di provare dolore o almeno fastidio’
    
    Capii però cosa intendeva appena iniziò a spingere il resto del suo cazzo nel mio culo. Se il mio ano era stato lubrificato a dovere, non si poteva dire altrettanto per le pareti interne del mio retto, quindi appena il corpo estraneo si affacciò a quelle profondità, lo sfregamento causato dall’intrusione mi fece arrivare una fitta di dolore dritta al cervello.
    
    Per fortuna durò poco: il lubrificante che si era spalmato sull’uccello a poco a poco agì anche nel mio culo e la sua trivella fece un buon lavoro nell’allargare il tunnel, in questo modo il dolore si ...
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