1. La storia di come la mia verginità posteriore non è andata a mio marito


    Data: 18/09/2017, Categorie: Cuckold Etero Autore: SposinaNovella, Fonte: RaccontiMilu

    ... perdessi la testa: quando sentiva che l’orgasmo iniziava a montare dentro di me, partiva all’attacco:
    
    – ‘&egrave vero che sei la mia troia?’
    
    – ‘sì, sono la tua troia, solo tu puoi scoparmi così’
    
    – ‘mmm però io non ho mai visto puttane col culetto vergine’ forse non vuoi essere così tanto la mia baldracca”
    
    Al che io rispondevo che invece non desideravo altro e lo pregavo di scoparmi forte.
    
    Questa strategia andò avanti per un po’ di tempo, io cercavo di resistere, ma la mia resistenza era ogni volta più flebile, e in una delle nostre sessioni ero arrivata a dichiarargli esplicitamente che gli avrei concesso il mio sedere’ beh non proprio con questi termini!
    
    – ‘allora, troia, lo sai cosa devi fare per meritarti questo nome?’
    
    – ‘sì, lo so’
    
    – ‘e cosa?’
    
    – ‘devo farti penetrare il mio sedere’
    
    – ‘mmm non ho mai sentito una troia parlare così, prova di nuovo’ e intanto mi dava colpi profondi, facendo quasi uscire il suo cazzo dalla mia fica e poi affondandolo tutto dentro
    
    – ‘devo darti il mio culo’
    
    – ‘meglio ma ancora non &egrave abbastanza’
    
    Presa dal momento e incalzata da lui persi ogni ritegno:
    
    – ‘devo farmi aprire il culo da te, devo farmi inculare dal tuo grosso uccello’
    
    – ‘oh brava, così parla una puttana’ e oltre a parlare da mignotta, vuoi anche agire da mignotta?’
    
    – ‘sì, voglio fare tutto quello che serve per essere la tua troia!’
    
    – ‘e quindi cosa vuoi fare?’
    
    – ‘voglio che mi inculi, che mi sfondi il culo!’
    
    – ‘oh ...
    ... sìììì, e quando?’ disse lui, mentre sentivo che aumentava i colpi, evidentemente le mie parole lo avevano eccitato e portato al limite.
    
    – ‘presto, presto ti dò il culo!’ dissi io, godendo di piacere.
    
    Lui non disse più nulla, si limitò a uscire dal mio corpo e a sborrarmi sulla pancia e sulle tette.
    
    Per quella volta finì così, ma sapevo che non sarebbe passato molto tempo prima che lui venisse a reclamare quello che gli avevo promesso.
    
    La fatidica sera Emanuele aveva organizzato tutto a puntino: mi aveva invitato a cena, approfittando di una trasferta di lavoro di mio marito, e mi aveva fatto bere del buon vino, fresco e leggero’ ma proprio perché leggero, forse ne bevvi un po’ troppo, con lui che mi riempiva il calice ogni volta che lo svuotavo, e così a fine cena mi trovai euforica e decisamente brilla.
    
    Lui non perse tempo e mi portò subito a casa. Appena entrammo iniziò a spogliarmi, furiosamente, non esitò neanche quando mi vide con un elegante e sexy completino intimo che avevo comprato apposta’ in un attimo furono per terra anche lo striminzito perizoma e il reggiseno coordinato.
    
    Ero nuda, totalmente, nel suo soggiorno, mentre lui era ancora vestito. Non si spogliò, si limitò ad aprirsi la patta dei pantaloni e a farne uscire il suo uccello già teso. Il suo, più che un invito, era un ordine: dovevo avvicinarmi e succhiarglielo.
    
    Come vi ho detto, non ero molto abile nel sesso orale, ma a forza di tentativi fatti con Emanuele qualcosa stavo imparando. ...
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