Una mattina all'alba (96°) - Racconti Erotici

Una mattina all'alba (96°)

Mentre ci tenevamo avvinghiati lei su di me ed ambedue appagati presi a parlarle della nostra realtà "Amore tu lo sai con te mi trovo bene,faccio l'amore volentieri anzi mi porti a godere ogni volta da sentirmi svuotare tutto, però resta sempre il fatto che siamo fratelli, lo sai che facciamo incesto,si a me piace mi eccita da matto perché magari sono rapporti trasgressivi che la civile umanità proibisce,tu però sorellina cara,tesoro non fraintendermi, dovresti anche guardarti attorno conoscere un ragazzo magari che ti piace,lo dico per il tuo bene credimi" dopo tutto questo discorso "Ma io ti amo fratelli o no io ti amo per come sei non perché scopiamo e mi fai godere ma solo perché te voglio,allora tu non mi ami,mi vuoi solo a letto!" disse quasi piangendo con i lacrimoni che scendevano lungo le guance, cercare di farla ragionare era tutto inutile "Si ti amo anch'io tu fraintendi sempre" le dissi e baciandole le guance umide di lacrime "Però mi prometti che ci pensi,che se ti senti un giorno attratta verso un ragazzo me lo dici,ci ragioni!" "Si si lo prometto,tu però quanto mi ami,mi ami veramente fratellone" ogni frase era inutile e visto che lei sapeva quanto a me piacesse starle sopra e montarla,giratasi poi supina mentre io toglievo quel serbatoio dal mio sesso "Vieni allora dimotrami quanto mi ami teso' " ed allargava pronta le cosce cosi da mostrarmi la figa ancora umida "Sei una bella porcona" feci lei sorrise ma poi messo un nuovo preservativo e tra le sue cosce presi a scoparla di nuovo sbattendola nel letto e dicendole "Ti amo sorcona mia,ti amo" poco dopo tornavo a godere ancora e mia sorella felice a quel punto "Lo vedi sei solo mio,siamo fatti uno per l'altro" .