1. Maja, sua figlia Jessica e io


    Data: 11/02/2018, Categorie: Etero Incesti Sesso di Gruppo Autore: masterdellafica, Fonte: RaccontiMilu

    Erano ormai le 6.30 di venerdì quando mi sveglio per andare al lavoro e accendo il cellulare che dopo qualche istante vibra, un sms, lo leggo: ‘piaciuto il finale della serata?’. Il messaggio era arrivato alle 3.30 della mattina, cerco il numero in rubrica per capire chi fosse e di cosa stesse parlando ma non trovo nulla. Realizzo che qualcuno ha mandato un msg al numero sbagliato.
    
    Rispondo: ‘Ciao, molto probabilmente hai sbagliato numero, il mio finale di ieri sera &egrave stato un film in TV’. Passano alcuni secondi e il cellulare vibra ancora, &egrave lo stesso numero. Penso che abbia risposto per scusarsi dell’errore, lo leggo: ‘Che tristezza, nemmeno una scopata? Ma a proposito, chi sei?’. Strabuzzo gli occhi e rileggo il msg per capire se ho frainteso qualcosa, no, &egrave proprio come l’ho letto. Rispondo: ‘Nessuna scopata, manca la materia prima, e poi scusami…sei tu la prima ad avermi scritto!’. Passa quasi un minuto e arriva puntuale la risposta: ‘mmmm…allora dev’essere stata mia figlia a usare il mio telefono, di dove sei?’. La cosa comincia ad intrigarmi, le rispondo e così andiamo avanti a messaggiarci per tutta la giornata con frasi più o meno spinte ed esplicite.
    
    La sera stessa ricevo una chiamata da quello stesso numero. E’ lei, si presenta dicendo di chiamarsi Maja, che fa l’infermiera, e vive sola con sua figlia 19enne. Senza perdere tempo mi chiede di andare da lei questo week end, così ci possiamo conoscere meglio. Io tentenno qualche secondo e lei ...
    ... subito mi rimbecca dicendomi che mi promette di non mangiarmi. Io sorrido e le do conferma che sarei andato a trovarla. Ci mettiamo d’accordo sull’orario e sul luogo. Alle 21 in un piccolo ristorante che lei frequenta spesso. Ci salutiamo e chiudo la telefonata.
    
    Eccitatissimo, ma un po’ sospettoso mi preparo per uscire. Arrivo puntuale, parcheggio e aspetto davanti all’auto. Dopo pochi secondi vedo aprirsi una portiera. Scende una ragazza sui 35 anni alta 1,80m, bionda, capelli corti a caschetto, una minigonna inguinale, una maglia bianca molto scollata sul davanti e sandali da schiava dorati. Mi saluta baciandomi in bocca, contraccambio un po’ inebetito, mi prende la mano ed entriamo al ristorante. Quei pochi clienti si girano tutti a guardarla e con la luce del locale capisco anche il perché, la maglia bianca che indossava, oltre che essere trasparente, mostrava che non aveva nessun reggiseno. Ci sediamo e il cameriere arriva subito salutandola per nome e chiedendo se gradisce la solita cena. Lei le fa cenno di sì senza nemmeno chiedermi cosa volevo. Non che m’interessasse il cibo, ma la cosa un po’ mi stava preoccupando.
    
    Dopo 10 secondi che il cameriere se n’era andato mette una mano sotto il tavolo e mi prende il pacco, dicendo: ‘Ah! Vedo che il vestito allora ti piace, mi fa piacere, vieni con me un attimo che mi rinfresco in bagno.’ Si alza e si dirige alla toilette che &egrave unisex dato il locale molto piccolo. Entriamo e mi sbottona subito il jeans tirando su ...
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